IL CANTIERE PERPETUO DELL’ACQUARIO – Ora, da 10 anni, questo meraviglioso gioiello è stato interessato dai lavori per costruire un acquario posto tra le due fermate Metro Palasport ed Eur Fermi. I lavori però purtroppo non sono ancora finiti lasciando in ambasce i cittadini.
IL PROGETTO – Il progetto sotterraneo prevede due diversi acquari, uno tradizionale con specie rare marine e l’altro un acquario artificiale, Mediterraneum Expo, con la presenza di pesci robot ad alta tecnologia. Nel progetto anche un cinema 4D ed un’area espositiva.
LA RICHIESTA DI PROROGA – La società che sta costruendo la struttura è la Mare Nostrum srl guidata dall’Ingegner Domenico Ricciardi che vorrebbe dall’Ente Eur una proroga del periodo di concessione, fissata inizialmente a 30 anni (scade nel 2036). Ma poiché ne sono già passati 15 in ulteriori lavori non previsti con relative spese la Mare Nostrum chiede altri 15 anni per rientrare dei costi ulteriori dovuti anche ad altri lavori effettuati nel frattempo. L’Ente Eur (90% Mef e 10% Comune) –Presidente Roberto Sasso – finora ha risposto negativamente a questa richiesta e guarda con preoccupazione alla sofferenza economica del concessionario. I soldi spesi dai privati sono già 120 milioni di euro, ma “ne mancano ancora una decina” dice Ricciardi. Soldi che servono ad assumere 400 persone e a lanciare la campagna comunicativa.
FORSE C’E’ UNA DATA PER L’APERTURA – Ricciardi, in una lettera scritta questa estate a tutti i candidati sindaci di Roma, li sensibilizza sulle problematiche e dice che se le questioni si sbloccassero il tanto atteso acquario potrebbe aprire per la fine del 2022. Ma i cittadini troppo spesso hanno sentito una lunga teoria di date sparate in progressione e ormai non ci credono più.
IL RISCHIO DEGRADO – Intanto, come abbiamo potuto constatare recandoci direttamente in loco, le strutture cominciano ad ammalorarsi a causa degli agenti atmosferici con cui sono direttamente in contatto. L’area di 13.226 mq, che occupa proprio la zona centrale del laghetto, ha una entrata ed una uscita scavate nel parco, contornate di diverse strutture di servizio che essendo inutilizzate sono già diventate ricettacolo di immondizia e cioè una sorta di discariche lacustri e di rifugi per i senza tetto che le hanno trasformati in residenza, con gli inevitabili corollari igienici che ben conosciamo. Insomma, un vero peccato che tale opera sia quasi finita da così tanto tempo e si sia fermata ad un passo dal traguardo. Con la nuova amministrazione sia comunale che municipale speriamo che l’impasse possa finalmente sbloccarsi così che anche Roma, al pari di altri grandi città italiane e capitali europee possa finalmente avere il suo acquario.