IL CASO LIMITE DI SETTECAMINI – In particolare nel territorio di Settecamini, Municipio IV, la situazione è diventata ingestibile: “Sulla questione rifiuti abbiamo chiamato i NAS – ci spiega la presidente del Comitato di Quartiere di Settecamini e legale ambientalista, Khaty Crimeni – non sembra di vivere nella Roma Caput Mundi. Intorno all’immondizia sono stati rinvenuti molti animali, tra cui anche topi. Non ci si può affacciare nemmeno sui balconi dato che si respira un odore sgradevole, accentuato dal caldo. Vi sono montagne di rifiuti mai viste prima; oltre ad un problema d’impiantistica vi è l’inciviltà di alcune persone che gettano di tutto: materassi, divani, mobilia, specchi. È un fatto umanamente inconcepibile”.
LA RICHIESTA DELLO STATO DI EMERGENZA – Il Comitato di Quartiere di Settecamini non si è di certo fatto trovare impreparato sul tema: il gruppo di cittadini in questione ha difatti inviato innumerevoli esposti al Dipartimento Tutela Ambientale, all’Assessorato ai Rifiuti e a quello all’Ambiente, al protocollo di gabinetto della sindaca, alla Regione, alla Polizia Locale, ai NAD (Nucleo Ambiente Decoro) e ai NAS. L’ultimo documento in formato PEC è stato inviato in data 17 giugno; nel testo il CdQ di Settecamini chiede lo stato d’emergenza riguardo lo stato dei rifiuti e l’intervento dei NAS: “La situazione rifiuti è giunta ad un bivio e ad un momento di non ritorno – si legge nell’esposto del 17 Giugno – vi sono tutti i presupposti per decretare lo stato emergenziale onde trattare la questione con la priorità e l’attenzione che merita ed assumere misure drastiche e risolutive. Si reputa quanto più opportuno l’intervento dei NAS al fine di verificare la gravità delle condizioni igienico-sanitarie che si assestano al di sotto degli standard di tollerabilità e, difatti, intorno ai rifiuti proliferano animaletti di ogni genere, quali: topi, insetti (particolare non secondario: in prossimità delle abitazioni”.
POTENZIARE IL NUCLEO AMBIENTE DECORO – Secondo Crimeni una problematica importante riguarda anche la carenza di organico dei NAD nella Capitale: “Lo stato emergenziale – conclude – non è stato ancora proclamato. Proclamarlo vuol dire alleggerire la procedura amministrativa e burocratica intorno alla questione rifiuti. L’impressione del nostro Comitato è che stanno dedicando poco spazio a questa proposta. Gli unici che stanno collaborando con noi sono i NAD che hanno provveduto ad installare delle telecamere nel quartiere e ci assistono in ogni segnalazione rispondendo attivamente ad ogni questione ambientale e di decoro urbano. Il problema però è un altro: vi sono soltanto 29 NAD presenti in tutta Roma. Chiediamo pertanto alla sindaca di potenziare questo organico”.