La petizione ha già superato le mille firme, dimostrando un forte consenso tra i cittadini romani.
L’iniziativa mira a ridurre drasticamente l’afflusso di persone nei luoghi di lavoro e nei mezzi pubblici, migliorando così la qualità della vita e la mobilità urbana in un periodo di grande affluenza turistica quale sarà il Giubileo.
I motivi della petizione per incentivare lo smart working a Roma
Il promotore dell’iniziativa, Antonio Musmeci Catania, illustra le ragioni che lo hanno indotto a promuovere la petizione sulla famosa piattaforma on line.
«Con circa 3 milioni di abitanti e un numero stimato di visitatori di oltre 25 milioni durante il Giubileo, i problemi di traffico a Roma sono un problema serio.
Mentre la città si prepara ad accogliere i pellegrini in occasione del Giubileo, cresce la preoccupazione tra i cittadini romani, i pendolari e i lavoratori per la gestione della mobilità.
L’introduzione della nuova fascia verde, unita all’atteso aumento del traffico e all’inefficienza del trasporto metropolitano, tranviario e ferroviario prospetta un futuro d’inferno per lavoratori e pendolari.
Parliamo già nel 2023 di 107 ore di vita persi nel traffico, 4 giorni e 11 ore spesi in una scatola di metallo a non fare nulla o, al massimo, ad imprecare. Un dato in aumento, rispetto al 2022, di 10 ore e 53 minuti.
Pertanto, chiediamo a tutte le aziende di Roma, indipendentemente dal settore, di promuovere e facilitare lo smart working per i dipendenti durante questo periodo. Lo smart working può ridurre non solo il traffico, ma anche lo stress dei dipendenti e aumentare la loro produttività.
Richiediamo alle autorità competenti di prendere in considerazione le nostre preoccupazioni e di fare tutto il possibile per promuovere lo smart working durante il Giubileo.»
Anche i lavoratori di Acea chiedono lo smart working per il Giubileo
A luglio anche i lavoratori di Acea hanno sottoscritto una petizione chiedendo di incentivare lo smart working in vista del Giubileo.
Come hanno dichiarato dal sindacato USB, mentre il Comune di Roma, azionista di maggioranza di Acea, ha sollecitato tutte le aziende ad applicare modalità che concilino vita privata e lavoro, Acea è andata nella direzione opposta diminuendo la percentuale di lavoro agile con un accordo firmato dalle OO.SS. confederali, che USB invece non ha firmato.
Per questo motivo a luglio oltre 500 lavoratori di Acea hanno sottoscritto una raccolta di firme indirizzata alla dirigenza di Acea, al Sindaco di Roma e all’assessore al Personale Catarci, con l’intento di riaprire le trattative sullo smart working.
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