LO SPIRAGLIO DI LUCE – Dopo la protesta degli abitanti del quartiere riunitisi nel Comitato di Lotta no cassonetti, a metà novembre è apparso uno spiraglio di luce al termine del tavolo operativo online convocato dall’assessore Ziantoni alla presenza di Zaghis, il Dipartimento Ambiente di competenza, due amministratori condominiali ed il rappresentante del Comitato di quartiere Colli Aniene Bene Comune. “L’Ad ha mostrato un atteggiamento molto più aperto rispetto alle volte precedenti, parlando di un ritorno del PAP, previa soluzione delle situazioni di criticità precisando che i bidoncini, precedentemente esistenti, andavano comunque rimossi in quanto non conformi allo standard attuale” si legge sulla pagina Facebook del comitato. E ancora: “l’assessore Ziantoni ha confermato il ritorno al PAP con soluzioni mirate ed ha dato la sua disponibilità ad esaminare e individuare i possibili adeguamenti negli stabili più critici”.
IL SOPRALLUOGO DELLA DISCORDIA – Tutto bene quel che finisce bene quindi?. Decisamente no. “A fine novembre infatti, l’Ad Zaghis ha effettuato un sopralluogo insieme alla Ziantoni e quattro amministratori di condominio in cinque zone critiche del quartiere, promettendo che entro due settimane avrebbe fatto pervenire un progetto di modifica per ripristinare il servizio. “Siamo a gennaio e non abbiamo saputo più nulla di quel piano, nonostante le nostre continue richieste” racconta Gabriella Masella del CdQ Colli Aniene. Insomma nonostante l’impegno politico dell’assessore Ziantoni, Ama sembra proprio non voler ascoltare le richieste lecite dei cittadini. Allora gli abitanti del quartiere hanno rilanciato la sfida con una raccolta di 1500 firme online, per chiedere, ancora una volta, di adottare ad un servizio che rendeva il quartiere pulito, senza i rovistaggi abusivi tornati puntualmente.
LO SCONTRO ARRIVA IN PROCURA – Ma c’è di più, perché lo scontro adesso rischia di consumarsi nelle aule di tribunale. “La sindaca Virginia Raggi deve contrastare questa situazione, ci sono direttive comunitarie che prevedono la massima differenziazione. Ci aspettiamo che la Raggi faccia un’ordinanza per il ripristino immediato della PAP – sottolinea Masella – se questo non avverrà, il CdQ sta valutando un esposto alla Procura, che non riguarda il modello di raccolta, bensì tutti gli atti documentali intercorsi nel momento in cui i lavoratori dell’Ama hanno presentato esposti per problemi di salute all’Asl, che poi ha comunicato all’Ama di intervenire”.