Con una delibera votata all’unanimità dalla Giunta, Roma Capitale ha approvato il mancato riconoscimento del pubblico interesse per il progetto di fattibilità sullo Stadio Flaminio. Il progetto era stato presentato da presentato da Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A., in qualità di mandataria del R.T.I. costituito con la Rubner Holzbau S.r.l. e la S.S.D. Roma Nuoto a.r.l.
Stadio Flaminio, studio di fattibilità respinto. Ecco perché
Il motivo per cui la Giunta capitolina ha respinto la proposta della Roma Nuoto è presto detto: il Flaminio non sarebbe più stato uno stadio vero e proprio. Nella delibera di Giunta si legge infatti:
- “La proposta non restituisce alla città la funzione primaria per la quale l’impianto sportivo è stato progettato e, cioè, quella di Stadio”.
Lo studio di fattibilità presentato, pur preservando la struttura architettonica originaria dell’impianto, ne snaturerebbe l’identità di Stadio. Propone infatti per un arco temporale molto lungo (99 anni) un modello di utilizzo connesso a nuove funzioni commerciali e sportive. La creazione di nuovi spazi e aree sotto il campo di calcio, andrebbe a privilegiare la polifunzionalità delle attività rispetto all’utilizzo storico.
- “La proposta non valorizza la vocazione dello Stadio Flaminio quale grande impianto sportivo”.
Lo Stadio Flaminio ricade infatti nell’ambito della Classe A “grandi impianti sportivi”. Rientra, cioè, nella categoria di impianti che presentano grandi dimensioni e che sono idonei allo svolgimento di eventi sportivi di rilevanza nazionale ed internazionale nonché ad attività di spettacolo.
Lo studio di fattibilità presentato, riducendone notevolmente la capacità, lo renderebbe inadatto ad ospitare tali manifestazioni, .
- “La proposta non è coerente con l’utilizzo sportivo dello Stadio consolidatosi dal momento della sua realizzazione”.
Lo Stadio Flamino nasce essenzialmente come impianto sportivo per il gioco del calcio. La proposta di riqualificazione depotenzierebbe la funzionalità dello Stadio Flaminio a quella di impianto polifunzionale.
La pluridisciplinarità delle attività sportive previste inoltre non arricchirebbe l’offerta sportiva del quadrante territoriale di riferimento. Nella zona infatti sono già presenti numerosi impianti sportivi presso i quali si praticano arti marziali, fitness, atletica, dotati di campi da calcio, campi da tennis e padel, palestre polivalenti e piscine.
- “La proposta depotenzia le funzionalità dello Stadio in virtù della riduzione del numero dei posti e della introduzione di funzioni di carattere commerciale”.
La proposta prevede la riduzione della capienza degli spettatori a soli 7.500 posti, dai 42mila originari.
Tale riduzione limiterebbe la possibilità di svolgimento di competizioni sportive di livello agonistico. Escluderebbe inoltre una piena fruibilità della struttura anche per grandi eventi e manifestazioni sia di carattere sportivo che di carattere culturale, artistico, musicale a valenza cittadina e nazionale.
In pratica una parte diventerebbe una sorta di centro commerciale. La proposta prevede infatti l’introduzione di nuove funzioni di carattere commerciale con una rete costituita da una media struttura di vendita di 2. 500 mq ed altre strutture di vendita.
Roma punta sui Grandi Eventi
La ridotta capacità dello Stadio Flaminio lo renderebbe inadatto ad ospitare Grandi Eventi:
- “La proposta depotenzia le funzionalità dello Stadio quale polo attrattore culturale”.
Lo stadio Flaminio ha storicamente rivestito il ruolo di attrattore culturale. Oltre all’utilizzo prettamente sportivo, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta ha ospitato concerti di artisti di rilevanza nazionale e internazionale: Baglioni, U2, Duran Duran, Prince, David Bowie, Michael Jackson e i Rolling Stones.
La Capitale punta sui Grandi Eventi che hanno la capacità di attrarre visitatori e turisti e di rilanciare l’immagine e l’economia della città. In quest’ottica lo Stadio Flaminio deve poter tornare ad essere un luogo iconico per lo sport, ma anche un polo di attrazione culturale, musicale e di eventistica.
Per tutte queste ragioni la Giunta Capitolina ha deliberato il mancato riconoscimento del pubblico interesse in merito al predetto studio di fattibilità. La delibera di Giunta sarà sottoposta all’approvazione dell’Assemblea Capitolina.
Roma vorrebbe rendere lo Stadio Flaminio disponibile per gli Europei del 2032
Nella delibera si legge anche quanto segue:
“L’Amministrazione Capitolina, con deliberazione di Giunta Capitolina n. 94 del 23 marzo 2023, ha approvato la candidatura di Roma Capitale ad ospitare i Campionati Europei UEFA del 2032. A tal riguardo, è stata formalmente assicurata la disponibilità dello Stadio Flaminio quale struttura di allenamento per l’uso esclusivo da parte di UEFA, F.I.G.C. e squadra nazionale per un periodo ininterrotto compreso fra il 1 giugno ed il 15 luglio 2032. La candidatura dell’Italia è stata accettata unitamente a quella della Turchia.”
Sarà davvero possibile recuperare lo stadio per il 2032 o si pecca di ottimismo?
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