Roma si prepara al Giubileo ospitando i nuovi cestini “Cestò”: un nome che strizza l’occhio al dialetto romanesco.
Il nuovo modello è ignifugo, antideflagrante e prodotto in polietilene ad alta densità (Hdpe), con materiale riciclabile e già riciclato per oltre il 30%.
I cestini sono sicuri e sostenibili e rispondono alle normative antiterrorismo, avendo superato tutte le verifiche di sicurezza richieste dal prefetto e dalla polizia.
Un progetto ambizioso e innovativo
I primi 210 cestini sono approdati ai Fori Imperiali: “Stiamo collocando il primo dei 18 mila Cestò che andranno piano piano a sostituire tutti i cestini di Roma” ha detto il Sindaco Roberto Gualtieri.
Entro fine settimana, i “Cestò” saranno già installati nelle zone simbolo del Giubileo, come San Pietro, Colosseo e piazza Venezia.
Mentre entro agosto 2024, altre 2.800 unità copriranno i municipi dal I all’VIII. L’obiettivo della campagna è arrivare sino a 18.000 unità entro febbraio 2025.
Inoltre si prospetta un aumento del 70% rispetto agli attuali contenitori per rifiuti.
L’Assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi ha inoltre confermato l’arrivo di 1.600 compattatori, capaci di contenere fino a sette volte il volume dei cestini standard.
La nuova gestione dei rifiuti sarà orientata verso il rispetto dell’ambiente e della sicurezza.
“I Cestò rientrano in un ampio progetto di economia circolare, perché quanto raccogliamo attraverso questi cestini sarà differenziato” ha affermato l’Assessora.
“Abbiamo avuto il via libera sulla sicurezza anche dalla prefettura e dalla questura, quelli in ghisa sullo stesso modello sono stati tolti per motivi di sicurezza”
L’operazione “Cestò” non è solo funzionale al Giubileo, ma rientra in una visione più ampia della città: un piano di rinnovamento che punta alla sicurezza, alla sostenibilità e a una gestione efficiente del decoro urbano di Roma.
Cestò: Un cestino “vintage”
Roma ritrova il fascino dei vecchi cestini del Giubileo 2000 con “Cestò”. Il nuovo modello di cestino rievoca infatti l’iconico stile romano, introdotto per la prima volta 25 anni fa in occasione del Giubileo del 2000.
Ma Cestò è unico perché sostituisce tutti i 4 modelli esistenti dei cestini romani e presenta un design diverso da quello standard.
Alcuni dei cestini rimossi, ma ancora in buone condizioni, verranno conservati e resteranno disponibili per un eventuale utilizzo in occasione di necessità o eventi speciali.
Le dichiarazioni del Direttore AMA
In merito al progetto, si è espresso anche il Direttore generale di Ama, Alessandro Filippi: “Il progetto a cui stiamo lavorando, per gestire i flussi che escono dai nuovi cestini, è creare un’impiantistica che a valle sia in grado di differenziare le frazioni che vengono raccolte.
Le nostre indagini merceologiche ci stanno confermando che si tratta di frazione secca.
Potremo trarre le componenti da mettere a valore, rendendo meno impattante l’impatto della raccolta proveniente dai cestini sulla componente di indifferenziato”.
Il Direttore ha evidenziato come il progetto “Cestò” si inserisca in un’iniziativa volta a ridurre i rifiuti abbandonati a terra, favorendo al contempo l’economia circolare.
“Si sta considerando una soluzione che includa, in parte, gli impianti di multimateriale che Ama sta realizzando a Rocca Cencia e Ponte Malnome, ma si valuta anche l’opzione di riorganizzare altri siti di Ama, come quello al Laurentino, per sviluppare un sistema di separazione a valle”.
L’impianto di riferimento è quello situato in via Laurentina 881, nel Comune di Pomezia, già dedicato alla selezione del materiale multimateriale.
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