Lo scorso mese di marzo la strada, all’altezza del civico 54, sprofondò inghiottendo in una profonda voragine ben 3 autovetture.
Due automobili parcheggiate precipitarono sul fondo della voragine; una terza era rimasta appesa a dei cavi che ne avevano frenato la caduta, sospesa nel vuoto.
Oggi a sprofondare è stata una betoniera di oltre 10 tonnellate.
Il manto stradale in Via Sestio Menas ha ceduto nuovamente e ha fatto sprofondare una betoniera
Oggi Via Sestio Menas ha ceduto all’altezza del civico 64 e il pesante automezzo è finito con la parte posteriore sprofondata all’interno della voragine apertasi all’improvviso. La cabina con l’autista è rimasta fuori impennata verso l’alto. L’autista è rimasto illeso.
Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine intervenute sul posto hanno provveduto a chiudere al transito la strada per poter provvedere al recupero del mezzo.
Due autogru sono intervenute per tirare fuori la betoniera incastrata nella nuova voragine che si è aperta in Via Sestio Menas.
I lavori di riempimento della voragine apertasi a marzo
All’inizio di maggio in Via Sestio Menas erano cominciati i lavori per il riempimento della prima voragine, quella apertasi a marzo. La betoniera era sul posto proprio per via di questi lavori.
Il manto stradale ha comunque ceduto al di fuori dell’area di cantiere, in un tratto che non era stato interdetto al transito. Questo dimostra come tutta l’area di Via Sestio Menas presenti cavità sotterranee.
Segnalini ha dichiarato che le indagini sul sottosuolo di Via Sestio Menas hanno evidenziato la presenza di numerose cavità sotterranee, dovute allo sfruttamento del sottosuolo in passato come cava. Il mezzo sprofondato era proprio impegnato nel riempimento di una delle cavità secondarie, rispetto alla voragine principale.
Queste le parole di Segnalini:
Le voragini nel Municipio V
Il Municipio V poggia su un dedalo di gallerie e il fenomeno delle voragini è noto.
Voragini negli anni passati si sono aperte ad esempio in Via Tor de Schiavi, a Tor Pignattara, al quartiere Alessandrino, al transito di qualche automezzo sfortunato, o sprofondando sotto il peso di macchine semplicemente parcheggiate.
Il sottosuolo del Municipio V infatti è di natura vulcanica e contiene tufo e pozzolana. Questi materiali un tempo erano utilizzati come materiale di costruzioni. Sottoterra dunque ci sono le gallerie di quelle che erano vere e proprie cave estrattive.
Oltre alle cave di pozzolana, sono presenti anche le gallerie delle catacombe di San Marcellino, sotto Villa de Santis, a Torpignattara. E sulla via Casilina Vecchia ci sono le catacombe di San Castulo.
Tutta Roma è costruita su terreno vulcanico e tra cave, catacombe, grotte naturali, cunicoli idraulici, acquedotti, fognature, gallerie ferroviarie, sottoterra è tutto un buco.
Proprio il Municipio V, nella parte sud-est della città, è particolarmente interessato da questo fenomeno.
Al Tuscolano, a Torpignattara, a Centocelle, gli abitanti hanno sempre saputo di questo labirinto e ai tempi della II guerra mondiale molti hanno usato cunicoli e gallerie come rifugio dalle bombe.
Si tratta di una rete immensa e in larga parte inesplorata. Affascinante da un punto di vista storico e archeologico. Un po’ inquietante per la sicurezza della pavimentazione stradale.