LA RICHIESTA DI STRISCE PEDONALI RIALZATE – La richiesta di strisce pedonali rialzate è il cavallo di battaglia del Comitato di quartiere da almeno quattro anni ed esattamente un anno fa è stata pure approvata in una risoluzione (n°12) del Consiglio del Municipio 13, ma mai realizzata dalla direzione tecnica municipale. A nulla è valso l’esposto presentato nel 2017 al commissariato locale sull’insicurezza stradale. “Da anni, per limitare le velocità delle auto che di giorno corrono (e di notte gareggiano) chiediamo che vengano realizzati degli attraversamenti pedonali rialzati. – sottolinea il vicepresidente del Comitato Collina delle Muse, Emanuele Parlati – Non sono dossi, che hanno pendenze e finalità diverse e che a norma del CdS richiedono una serie di specifiche che qui non sussistono. Gli attraversamenti rialzati non hanno una norma che li riguardi, ma sono stati descritti,in quanto fattibili, in una circolare del Ministero dei Trasporti del 2001, che ne chiarisce le modalità di realizzazione in base al limite di velocità presente sulla strada. Abbiamo coinvolto la parte politica del Municipio 13 che ha deliberato gli attraversamenti, ma continuiamo a ricevere il parere negativo di vigili e ufficio tecnico”.
LA CONTRARIETA’ DI UFFICIO TECNICO E POLIZIA LOCALE – E le motivazioni addotte, sono ogni volta diverse, come riporta Parlati: “Va fatta la zona 30 (zona residenziale con limite a 30 kmh)”, oppure “No, con la zona 30 è peggio”. Un’altra delle risposte fornite è che “a Collina delle Muse gli attraversamenti pedonali rialzati non si possono fare perché è individuata come zona di raccolta in caso di alluvione”, ma secondo Parlati si tratta di un “dato assolutamente aleatorio visto che la determina sul punto non è chiara. Sia noi che consiglieri ed assessori siamo stati mille volte rimpallati. La sostanza è che l’ufficio non si prende la briga di realizzare gli attraversamenti per non incappare in possibili responsabilità nel caso qualcuno ci si spacchi l’automobile contro. Il che è assurdo, dato che esistono dei criteri per costruirli (osservati in tutta Italia e in tutti gli altri municipi di Roma).”