Continuano a far discutere i tre bagni pubblici collocati a largo Scarampi, una delle piazze d’accesso al mercato di via Urbano II nel Municipio XIII. I tre servizi igienici sono costati 45 mila euro e i lavori sono stati assegnati con affidamento diretto: due temi che, abbinati all’atteso spostamento dei banchi in altra sede, avevano scatenato la polemica (documentata dal nostro giornale) del gruppo municipale di Fratelli d’Italia.
IL CAPITOLO SPESA – Replica la presidente M5s della commissione Commercio del Municipio XIII, Angelica Ardovino, che spiega: “I costi li stabilisce l’ufficio tecnico, non li decide la parte politica che dà solo indicazione su quanto sia necessario fare. La spesa ha contemplato anche alcuni interventi sulle tubature e abbiamo fatto tre bagni perché la direzione tecnica ha stabilito che quello fosse il numero necessario. Il mercato, dopotutto, è giornaliero e ha un elevato numero di operatori. Molti banchi operano con prodotti alimentari, i lavoratori stazionano al mercato tra le 8 e le 10 ore al giorno e la disponibilità di acqua corrente prima era data solo dalla presenza dei nasoni”. Tutto questo “ha reso necessario dotare il mercato di servizi igienici” ma anche un obbligo di legge.
LA NECESSITA’ DI QUEI BAGNI – “Come recitano diverse norme, tra cui una regionale, i bagni per gli operatori bisogna averli – aggiunge Ardovino – anche se il mercato si trova su sede impropria, e preciso che non è provvisorio. I banchi sono stati collocati su via Urbano II circa 40 anni fa: si tratta di una strada che non ha le prerogative per accogliere un’area idonea ai servizi di un mercato. E anche se il mercato in futuro sarà spostato, questo non vuol dire che i lavoratori non debbano oggi avere i servizi minimi, tra cui quelli igienici”. Nel 2016, al momento dell’insediamento dell’attuale giunta M5s al Municipio XIII, “c’era un unico bagno, in un cabinotto di metallo che versava in condizioni disastrose e creava una situazione indecorosa sulla strada con perdite d’acqua e liquami – racconta la presidente M5s della commissione Commercio –. Era un bagno inagibile e ci siamo impegnati per rimuoverlo e ripristinare il servizio in maniera decorosa. In ogni caso abbiamo scelto strutture removibili e che potranno essere spostate in un altro luogo se un domani non servissero più qui”.
IL FUTURO DEL MERCATO – Sul futuro spostamento del mercato, che dovrebbe andare negli spazi riqualificati del Forte Boccea, come previsto da un accordo tra il Campidoglio e la Presidenza del consiglio dei ministri, i tempi sono ancora lunghi. “Il Municipio non è l’attore principale in questo processo, ma sappiamo che si sta trattando l’acquisizione dell’area, la trattativa è in corso ed è lunga – afferma Ardovino –. I lavori che andranno fatti sono enormi e, anche ammesso per assurdo che l’accordo si facesse stamattina, sarebbe impensabile credere che lo spostamento dei banchi possa avvenire prima di due anni e mezzo da oggi”.
L’AFFIDAMENTO DIRETTO – Anche per questo, secondo Ardovino, “era necessario, vista anche l’emergenza Covid, realizzare in fretta dei nuovi bagni, nell’ambito di un’operazione di riqualificazione che stiamo conducendo sul mercato. Da qui è giunta la scelta dell’affidamento diretto dei lavori come previsto dal regolamento: fino a 150 mila euro si possono fare affidamenti diretti se ci sono interventi urgenti che non possono aspettare i tempi di una gara che sono più lunghi e che, nel caso del Municipio, si dilatano ulteriormente visto che per il reperimento dei fondi bisogna passare anche per sede capitolina”.