LA CAMPAGNA SOCIAL E I VOLANTINI – Vi è in questa dinamica però una problematica riguardante la diffusione del nuovo progetto assistenziale ovvero molte persone, soprattutto le più anziane, non essendo presenti sulle piattaforme social rischiano di non venire a conoscenza dell’attività dei volontari del Comitato, non beneficiando dei supporti offerti. Per far fronte a questa lacuna si stanno portando avanti delle attività di volantinaggio, in modo tale da far arrivare il messaggio anche a coloro che sono fuori dal digitale. Quella dell’assistenza domiciliare non è però l’unica attività promossa nella situazione emergenziale in quanto è attiva anche l’iniziativa portata avanti dalla Caritas che vede come protagonisti Lidl e Carrefour. In questi due supermercati, attraverso un’apposita card, si possono fare donazioni da 2, 5 o 10 euro verso le persone più bisognose secondo quella che è definita come la formula della colletta alimentare.
LA RACCOLTA FONDI – Inoltre dopo il 5 dicembre verrà lanciata una raccolta fondi, simile a quella attivata a Pasqua, per aiutare la Caritas nei lavori. Il Comitato di Quartiere di Settecamini collabora anche con la Comunità di Sant’Egidio la quale gestisce in loco le attività di spesa solidale consistenti nella presenza di alcuni volontari presso determinati punti vendita alimentari, che chiedono alla clientela la possibilità di acquistare dei prodotti per le persone meno agiate e solo successivamente sarà compito della comunità di Sant’Egidio redistribuire i beni di prima necessità.
L’ATTIVISMO DEL COMITATO DI QUARTIERE – “Siamo molto attivi sul settore dell’emergenza – le parole della presidente del Comitato di Quartiere di Settecamini Khaty Crimeni rilasciate al Caffè di Roma – collaboriamo con la Caritas e con la Comunità di Sant’Egidio nel tentativo di creare una comunità unita nel bisogno ora più che mai. I volontari sul campo rappresentano una rassicurazione di tipo morale. In questi progetti non si vuole escludere nessuno, pertanto in questo calderone dell’assistenza domiciliare abbiamo chiesto che ci venissero segnalate le persone bisognose e soprattutto quelle che evitano di recarsi alla Caritas concependo tale azione come una mortificazione. Se qualcuno conoscesse individui in difficoltà ce li segnalassero e provvederemo noi a metterli in contatto con le dovute persone. Per quanto riguarda le festività natalizie ci limiteremo a dare un segno di speranza tangibile; noi ci siamo e lavoriamo per il quartiere ed il nostro intento è quello di creare una comunità coesa e sviluppata sui piani sociale, morale e culturale”.