L’esasperazione dei commercianti – Attorno al ponte ci sono diverse attività commerciali. “Abbiamo perso quasi tutti i nostri clienti – racconta Luca Campeti, titolare della Trattoria B&B da Luca – dopo solo due mesi dalla chiusura del ponte ho dovuto licenziare cinque dipendenti, ora ne ho nove e sono tutti in cassa integrazione. Ad oggi il locale è aperto, ci vado io, ma i ragazzi stanno a casa”. E le cose non vanno meglio per altre attività commerciali. Ha già chiuso, prima dell’estate, la steakhouse Buffalo Kids e poi “c’è una macelleria che lamenta gravi difficoltà, un meccanico che pure ha perso molta clientela e altri che sono esasperati – aggiunge Campeti – e io, se il ponte non riapre, a gennaio riconsegno le chiavi, licenzio tutti e chiudo”, sospira. Il ponte chiuso comporta enormi difficoltà anche per i residenti. “Quella strada – spiega Angelo Vastola, ex consigliere Pd del Municipio XI – è un collegamento fondamentale in una zona ad alto rischio idrogeologico. Per arrivare alla stazione oggi bisogna attraversare a piedi una strada buia e desolata. Chi si sposta in macchina va a congestionare la viabilità limitrofa. Gli incidenti sono aumentati. Il quartiere è in tilt da due anni”.
Il miraggio del ponte provvisorio – Subito dopo l’incidente, nell’ottobre del 2018, i vigili del fuoco hanno disposto la chiusura del ponte. L’esito della perizia tecnica successiva è stato sconfortante: il ponte risale al 1927 e non è adeguato agli attuali flussi di circolazione, va ricostruito. Il Municipio XI – al tempo guidato da Mario Torelli del M5s, poi sfiduciato – dà il via a una procedura ordinaria per la ricostruzione. “Si avvia una conferenza dei servizi che sarebbe dovuta partire a febbraio del 2019 – spiega Vastola – ma va continuamente deserta perché non si presentano mai gli enti convocati”. La questione così finisce più volte all’attenzione della commissione Trasparenza del Campidoglio. “Abbiamo presentato un ordine del giorno, nell’assestamento di bilancio di settembre, perché venissero stanziati i fondi – spiega la consigliera capitolina del Pd Giulia Tempesta – ma l’atto non è stato approvato dal M5s. È una delle tante cose lasciate sospese da questa giunta. Si era parlato di un ponte provvisorio in attesa della ricostruzione e neanche quello è mai stato realizzato”. “Nei giorni scorsi – replica l’assessora ai Lavori Pubblici di Roma, Linda Meleo – è stato depositato al Genio Civile il progetto esecutivo del ponte provvisorio approvato nella conferenza dei servizi ed è in fase di ultimazione l’appalto per fornitura e noleggio dello stesso: sono già stati stanziati i fondi in bilancio. Il Municipio XI ha individuato questa come soluzione migliore e più veloce per consentire il ripristino del ponticello e risolvere un problema molto sentito dal territorio. Entro quest’anno, inoltre – conclude Meleo – sarà migliorata la viabilità dell’area, con la riqualificazione della pavimentazione stradale nel tratto compreso tra il ponticello Sabbadino e la rotonda in prossimità dell’imbocco dell’autostrada Roma-Fiumicino”.