LA PROROGA DEL BANDO – Un documento che ha fatto discutere da subito tutti i gestori balneari interessati, portando il Campidoglio a prorogare la data ultima del bando dal 15 marzo 2021 al 31 dicembre 2021. Una scelta dettata anzitutto dalla necessità di rendere fruibili gli stabilimenti interessati dall’asta durante l’Estate 2021, con un simile documento che rischiava – tra lungaggini amministrative e ricorsi – di paralizzare il turismo lidense in vista della prossima stagione estiva. Una condizione che pone Roma Capitale in una posizione anomala in confronto al resto d’Italia sulle concessioni balneari, dove la maggior parte dei Comuni costieri ha sfruttato il “Decreto rilancio” per estendere tali licenze fino al 2033 e portando il Governo a non optare sulle direttive europee della “Bolkestein” in chiave di concessione demaniale. Un’iniziativa da cui si è estraniata la sindaca Virginia Raggi, che al contrario ha voluto applicare una direttiva dell’Unione Europea sulle concessioni balneari lidensi, appellandosi a noti fenomeni di abuso edilizio all’interno di alcuni stabilimenti. Quindi, una condizione che potrebbe aver solo rimandato di un anno il “crack” del turismo sulle spiagge di Ostia.
BORDONI: “VERIFICARE LA POSSIBILITA’ DI REVOCA DEL BANDO IN AUTOTUTELA” – Una situazione delicata analizzata anche dal consigliere capitolino della Lega Davide Bordoni: “Sono rimasto perplesso dal bando per le concessioni balneari, tanto che ho scritto una lettera al Segretario Generale di Roma Capitale. L’asta, infatti, ignora tutta una serie di norme, che permetteranno una moltitudine di ricorsi e un sicuro danno per le casse comunali. Ecco perché ho chiesto di verificare la possibilità di revoca in autotutela per il Comune di questo bando. Dopotutto c’è una legge nazionale che proroga le concessioni demaniali fino al 2033. Una linea che sta venendo confermata anche dai vari TAR, come dimostra il caso di uno stabilimento balneare nel leccese cui il Tribunale amministrativo ha dato ragione in una disputa col Comune di Lecce. La Lega ha subito compreso le difficoltà degli operatori di questo settore turistico, attualmente impossibilitati a investire e che si trovano a fare i conti con un bando illegittimo e discriminatorio: investimenti necessari per il miglioramento dei servizi turistici, le sue strutture e il potenziamento dell’appetibilità turistica del territorio. Spero che la sindaca Raggi ripari subito a questo errore, poiché bisogna ridare forza a un settore strategico della nostra economia romana: il turismo balneare”.