Continuano i controlli della Guardia di Finanza di Roma per contrastare i comportamenti illegali che sfruttano l’emergenza sanitaria per trarne profitto.
Oltre 130 mila mascherine protettive monouso non conformi alla normativa comunitaria e nazionale sono state scovate dai Finanzieri in un magazzino del quartiere Prenestino, nella disponibilità di una società riconducibile a un cinese, sorpreso mentre stava riproducendo le etichette con il marchio CE utilizzando un computer e una stampante professionale. Le etichette erano presumibilmente destinate ad essere applicate sugli scatoloni per conferire una parvenza di legalità ai dispositivi di protezione.
Ulteriori diecimila prodotti – tra gel igienizzanti e guanti di protezione non sicuri – sono stati rinvenuti all’interno di locali e magazzini di 16 esercizi commerciali nei quartieri Tuscolano, Bufalotta, Torre Angela e Prenestino: alcuni riportavano illecitamente il marchio CE, pur non essendo in linea con i previsti standard di sicurezza; altri erano sprovvisti delle certificazioni rilasciate dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Inail a garanzia della loro sicurezza ed efficacia. Nel corso degli accertamenti sono emerse anche manovre speculative sui prezzi, in alcuni casi superiori del 400% a quelli di mercato.
Inoltre, la Compagnia di Frascati ha scoperto in una rivendita di Ciampino alcune mascherine protettive in stoffa che, oltre ad essere sprovviste del marchio CE, riproducevano illecitamente i colori e i loghi delle più note squadre di calcio del campionato di serie A.
Complessivamente, sono state denunciate alle Procure della Repubblica di Roma e Velletri 17 persone, responsabili dei reati di frode in commercio, manovre speculative su merci, detenzione per la vendita di capi con marchi contraffatti e ricettazione. A 9 imprese è stata contestata l’inosservanza dell’obbligo di chiusura.