GRAZIANI: “TRAFFICO MERCI PASSI ALL’ESTERNO DELLA CITTÀ” – Chi sostiene il Piano approvato dalla giunta comunale nel novembre scorso (che peraltro impatterebbe anche su altri municipi) e decantato dall’Assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patané, asserisce in sostanza che il potenziamento servirebbe per garantire l’indipendenza dei flussi di passeggeri da quelli dei treni merci ed aumentarne la scorrevolezza. Ma il problema è semplice: ammesso che sia così, quali sarebbero i rischi per la popolazione residente e per i beni archeologici presenti nei parchi?. “La cosa non sta in piedi”, spiega Graziani, sottolineando che: “Bisogna entrare nell’ordine di idee, innanzitutto, che il traffico merci debba passare all’esterno della città. E non si dovrebbe nemmeno pensare di fare dei lavori all’interno del Parco degli Acquedotti. Le istituzioni si spremano le meningi per trovare delle alternative, anche perché oggi si può usufruire dei fondi del PNRR”. E rispetto alla ratifica prevista da parte del Municipio tiene a far sapere che: “Le commissioni municipali si sono espresse in merito chiedendo un percorso partecipato con i cittadini, perché questa questione riguarda direttamente loro”.
IL PROGETTO DEFINITIVO NON È ANCORA STATO DEPOSITATO, MA PER NON FAR ENTRARE LE MERCI IN CITTÀ SERVONO IDEE DIVERSE – Una mobilitazione permanente, ormai, quella dell’intera Comunità Territoriale che ci ha spinto a contattare il Presidente del VII Municipio Francesco Laddaga il quale ha immediatamente voluto chiarire: “Per quanto riguarda il quadruplicamento delle linee in questione sappiamo che i programmi di RFI riguardano soltanto un potenziamento per la parte del trasporto delle persone, cosa che non va ad impattare sui Parchi. Anche se bisogna dire che il progetto definitivo non è ancora stato depositato”. Dopo di che per evitare completamente che le merci entrino in città attraverso le ferrovie che passano per l’abitato ha ammesso che: “Bisognerà per forza completare l’anello di gronda o comunque pensare ad un sistema diverso da quello che abbiamo oggi, anche se sui Parchi ci arrivano rassicurazioni da parte degli assessorati alla mobilità, sia a livello comunale che regionale, che sostengono che le infrastrutture esistenti siano sufficienti, e dalla Soprintendenza Speciale Archeologia che ci dice che non saranno né allargamenti né innalzamenti di quote sui binari”. Staremo quindi a vedere se questa storia continuerà a lasciare i cittadini col fiato sospeso o se si costruirà invece un percorso partecipato che tenga conto dei rischi che un potenziamento del genere arreca in sé.