È stata una gioia grandissima vedere che finalmente qualcuno si è interessato di noi”. Annamaria Figlia, la mamma di Raffaella Leonetti, esprime le emozioni che ha vissuto nel vedere i tecnici prendere le misurazioni per il montaggio di un nuovo montascale nella palazzina dove risiede, al Quarticciolo. Un montascale rotto da oltre 6 mesi. Tre settimane fa il Caffè di Roma ha raccontato la storia di Raffaella, una ragazza di 38 anni non autosufficiente segregata in casa a causa del montascale rotto sulla rampa esterna della palazzina. Tante richieste inascoltate – Le richieste da parte della famiglia, da agosto dello scorso anno ad oggi, non avevano ottenuto nessuna risposta da parte dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale (ATER). In una sola occasione vennero i tecnici, a novembre dello scorso anno, riscontrando che il montascale era troppo vecchio e non poteva essere riparato, mancando oltretutto i pezzi di ricambio. “Erano 5 mesi che mandavamo e-mail, lettere, raccomandate affinché intervenissero per mettere il montascale nuovo, ma nessuno ci dava ascolto, finché non abbiamo chiamato il giornale- racconta la mamma di Raffaella – non sapevamo più a chi rivolgerci e abbiamo pensato di scrivere alla Redazione del Caffè di Roma” . Insomma l’Ater, spesso ‘massacrata’ dai cittadini e dalla stampa per certe inadempienze, stavolta si è mossa e con celerità per risolvere questo problema.
La testimonianza sul Caffè di Roma
Abbiamo raccolto le testimonianze della famiglia Leonetti e riscontrato l’obsolescenza del macchinario, denunciando l’inadempienza di ATER e l’assenza di risposte perpetrata da mesi a fronte delle innumerevoli richieste da parte dei familiari della ragazza. Abbiamo visto Raffaella e rivendicato il suo sacrosanto diritto di uscire di casa. E il 25 febbraio scorso qualcosa finalmente si è mosso: la ditta Del Bo che cura parte della manutenzione per conto di ATER, ha inviato i tecnici per le misurazioni del nuovo montascale da installare.
La buona notizia
“Abbiamo avuto l’ordinativo per sostituire integralmente il montascale – comunica un Responsabile dell’ufficio tecnico della ditta Del Bo -. Le misurazioni sono state fatte ed è partito l’ordine di acquisto dei materiali, ora si tratta di aspettare i tempi di produzione, considerando che i montascale vengono fatti su misura. Entro la fine di aprile l’apparecchiatura nuova verrà montata”. La ditta conferma quanto è stato detto dai tecnici il giorno che hanno preso le misurazioni, allungando i tempi di circa due settimane ma non escludendo del tutto la consegna tra un mese e mezzo. “Mia figlia non può fare niente: se verrà montato il montascale avrà almeno la possibilità di uscire, di prendere il sole e di respirare l’aria fuori di casa. Ancora non posso dire quello che ho provato ma è stato bello – aggiunge Annamaria Figlia – solo quando verrà montato, però, potremo festeggiare; mia figlia ha diritto ad uscire di casa come tutti”.
La storia di Raffaella
Dall’età di 6 anni e mezzo Raffaella ha cominciato ad avere disturbi forti e invalidanti di cui non si capiva la natura, finché non le venne diagnosticato il medullo-blastoma, un tumore che colpisce il sistema nervoso centrale prevalentemente in età pediatrica. Da allora ha eseguito vari interventi e assume ad oggi farmaci salvavita; è allettata e alimentata prevalentemente con la PEG. Raffaella non ha mai smesso di lottare attraverso la sua famiglia e coloro che si impegnano per abbattere le barriere materiali, sociali e culturali della discriminazione e dell’esclusione. Una lotta che va di pari passo contro l’immobilismo e l’indifferenza delle Istituzioni e degli Enti. Gli occhi di Raffaella, stelle di periferia, hanno gridato più forte di tante voci che congegnano chiacchiere inconcludenti da tribune varie. A suon di richieste della famiglia, di Megafono scritto e del CdQ una risposta è arrivata, ma non basta. Le immagini del montascale rotto, fermo e arrugginito non sono solo la fotografia del momento, ma vogliono essere il fotogramma di un processo in divenire verso un cambiamento, dove il giornalismo partecipa e si impegna a scrivere il finale solo quando vengono messe in pratica valide e possibili soluzioni.
Francesca Zaccari