Le donne vittime di violenza che ad oggi occupano, insieme ai loro bambini, l’immobile Atac in via Lucio Sestio 10 hanno accettato il piano personalizzato di accoglienza e fuoriuscita dalla violenza, offerto da Roma Capitale. Il Campidoglio ha in questi mesi portato avanti, in raccordo con l’associazione Lucha y Siesta, costanti incontri, a cui sono seguiti i colloqui degli uffici capitolini con le donne per strutturare piani personalizzati per ciascuna di loro. L’obiettivo, sottolinea Roma Capitale in una nota, è garantire la loro sicurezza e il proseguimento del percorso di fuoriuscita dalla violenza, in continuità con i progetti già avviati con l’associazione e le sue operatrici. Il 18 Febbraio scorso le donne sono state accompagnate dal personale capitolino presso gli appartamenti assegnati ad ognuna, per completare il sopralluogo propedeutico ai trasferimenti. Per procedere, gli uffici capitolini sono ora in attesa che l’associazione Lucha y Siesta comunichi il relativo calendario. Negli appartamenti individuati da Roma Capitale, messi a disposizione in via preliminare delle donne e dei bambini in uscita dall’immobile Atac, prenderà avvio in cohousing un nuovo servizio di accoglienza e sostegno personalizzato, volto ad agevolarne il percorso verso la totale autonomia. Il nuovo servizio strutturato da Roma Capitale è basato su appartamenti capaci di offrire sicurezza e servizi personalizzati in base alle specifiche esigenze delle singole donne, con i loro bambini, con il supporto dell’intera rete dei centri antiviolenza sul territorio cittadino e dei servizi sociali. Parallelamente, l’Amministrazione Capitolina ha dato mandato agli uffici competenti di lavorare sulla sperimentazione del modello rappresentato dall’esperienza di Lucha y Siesta, da mettere a punto all’interno di un inquadramento normativo regionale, in una o più strutture di medie dimensioni sul territorio. In questo senso Roma Capitale sta scandagliando il patrimonio immobiliare e valutando anche la partecipazione all’asta di cui l’immobile Atac, oggetto della procedura di concordato, sarà oggetto. La priorità, spiega sempre il Campidoglio, è garantire protezione a ogni singola donna e sostenerne il percorso di fuoriuscita dalla violenza. Un percorso in cui è importante conservare e valorizzare l’esperienza e il modello rappresentato dal progetto Lucha y Siesta. Per questo l’Amministrazione Capitolina ha avviato un dialogo costante con le donne e le operatrici, chiedendo e ottenendo dal Tribunale due successive proroghe del distacco delle utenze, necessarie per garantire un’alternativa sicura e protetta per le donne, arrivando oggi ad una progettualità strutturata per sostenere le ospiti, insieme ai loro bambini, contestualmente all’affiancamento delle operatrici di Lucha y Siesta.
29/02/2020