La targa in memoria di Tina Costa
l 22 dicembre scorso in piazza Cinecittà è stata imbrattata la targa posta alla memoria della partigiana Tina Costa non appena 20 giorni prima. Ripulita il 24 dicembre, non sono passate nemmeno 24 ore prima che venisse nuovamente deturpata. Manifestazioni di sdegno per quanto accaduto non sono mancate. Dalla Regione Lazio il Governatore Zingaretti ha parlato di un “Gesto vergognoso e oltraggioso contro una protagonista della nostra Repubblica – e ancora – nessuno può dimenticare la sua incredibile tenacia e non saranno quattro idioti ad infangarne la memoria”. Dal Campidoglio anche la prima cittadina ha chiarito come “Roma condanna questi gesti vergognosi e intollerabili”. Mentre in occasione della ripulitura è l’ANPI di Roma a prendere parola: “Le cittadine e i cittadini hanno dimostrato che vecchi e nuovi fascismi nulla possono contro la civiltà, la democrazia, la partecipazione”.
I giardini di Don Bosco e la targa per Welby
Altro atto contro cui si è schierato il Municipio VII è la distruzione, a poca distanza dalla sede municipale, della targa dedicata a Piergiorgio Welby nei giardini di Piazza Don Bosco. Questo riconoscimento venne fortemente voluto nel 2007 dopo la morte, appena un anno prima, del giornalista malato di distrofia muscolare, da anni in lotta per il riconoscimento del rifiuto all’accanimento terapeutico. “Un gesto vile che non riconosce quanta unità e senso di comunità ci furono intorno alla sofferenza umana di un uomo e della sua famiglia”, ha tuonato dal Pd Erica Battaglia. Intervistata su Radio Radicale, Mina Welby, moglie di Piergiorgio e copresidente dell’Associazione Luca Coscioni, ha ribadito di voler chiedere alla Sindaca Raggi di procedere, non solo al posizionamento di una nuova palina, ma anche alla risoluzione di tutti i cavilli burocratici mancanti per intitolare definitivamente i giardini della piazza a suo marito, un atto atteso da tempo.
La dura replica del Municipio VII
La Presidente Lozzi in merito a questi e ad altri atti vandalici avvenuti sul suo territorio (come i danni alla scuola Lewis Carrol, ad un palo della luce nel parco della Romanina e al rogo di diversi cassonetti), ha chiarito di non voler cedere di un passo: “Le vostre potrebbero sembrare azioni di forza, ma a noi paiono atti di debolezza – scrive su Facebook – Cos’altro vi rimane se non sfogare la vostra rabbia sui beni comuni? Avete sperato di ottenere la nostra resa, avete ogni volta provocato la reazione opposta. Noi puliremo quel che avrete sporcato e aggiusteremo quel che avrete rotto e lo faremo fino a quando saremo a capo di questo Municipio”.
Leonardo Mancini