Il “Sentiero Pasolini”, in onore dell’ultimo tragitto percorso dal noto poeta Pier Paolo Pasolini prima della sua morte, è un percorso che si snoda per 24 km lungo la sponda del Fiume Tevere tra il G.R.A. e il mare di Ostia, costeggiando Ostia, Ostia Antica, Dragona, Acilia, Centro Giano e Casal Bernocchi. Il percorso, abbandonato nel tempo, è stato completamente riaperto da un gruppo di volontari, capeggiati da Sven Otto Scheen, che per primo iniziò, in completa autonomia, a falciare i rovi per riaprire gli argini. L’uomo, di origine norvegese, abituato alle possibilità in termini di realizzabilità di strutture efficienti a livello culturale, economico ed ambientale del Nord Europa, aveva pensato di creare un collegamento tra Roma ed Ostia. Il Caffè ha parlato con Emanuele Granieri, uno dei primi volontari per il Sentiero: “Il percorso è una risorsa per Roma sia economica, turistica, ambientale che legata alla viabilità”. Dal punto di vista culturale infatti il percorso incontra numerosi monumenti di rilevanza artistica e storica, come il Tor San Michele, i Bunker della II guerra mondiale, il Borgo di Ostia antica ed il Parco archeologico, ed essere quindi, un importante incentivo, anche economico, al turismo romano. Inoltre potrebbe rappresentare un importante snodo per facilitare e decongestionare il traffico presente sulla Roma Ostiense e sulla Via del Mare, nonché la possibilità di puntare ad un trasporto più ecosostenibile, in un mondo dove realtà di questo tipo dovranno diventare sempre più numerose. Dal 2017 il gruppo di appassionati hanno portato avanti la missione ed il sogno di creare la ciclopedonale. Il percorso stava avendo un discreto successo tra gli appassionati e quasi ogni domenica si organizzavano degli eventi gratuiti. Sven Otto Scheen infatti rivela entusiasta: “L’aspetto più interessante è quello sociologico. Io ho iniziato questo sentiero da solo, ma poi ho incontrato tantissime persone animate da un grandissimo senso civico e la volontà di migliorare positivamente il loro territorio. Nel 2018, però, sono iniziati i primi problemi, legati all’impossibilità di percorrere alcuni tratti, presumibilmente in possesso di privati. Le criticità più importanti, rivelano Scheen e Granieri, sono quelle legate ad un tratto di terreno in zona Torrino, dove un privato ha chiuso completamente la strada con un cancello, impedendo il passaggio e dunque il collegamento tra la pista ciclabile di Tor di Valle a Casal Bernocchi. Granieri, tuttavia, si oppone rivelando che i terreni entro 5 km dal bacino dell’argine sono demaniali e, dunque,in questo caso, dovrebbe essere garantita la servitù di passaggio. Il fiume,tuttavia, non sempre presenta degli argini definiti, e pertanto la situazione si complica. Un altro impedimento si trova in prossimità del cantiere navale di Ostia antica, dove, nonostante gli argini, il passaggio è completamente chiuso. La situazione non è semplice e, in più di un’occasione, sono intervenute le forze dell’ordine per deviare il percorso dei volontari durante normali escursioni. L’amministrazione del X Municipio sembra essersi mostrata entusiasta del progetto, così come la sindaca Virginia Raggi, interessata di mobilità alternativa ed ecosostenibile, ha pensato di poter inserire il progetto, nella sua iniziativa di “Via libera”, che prevede la chiusura al traffico di una zona di Roma una volta al mese e la sostituzione delle classiche automobili con altri mezzi ecosostenibili. A favore del progetto anche il consigliere PD Alessandro Lepidini, che dichiara di aver preso estremamente a cuore il progetto del sentiero Pasolini. Nonostante il numero dei benefici che deriverebbero dalla realizzazione del sentiero, risulta estremamente nebbioso il motivo per il quale le promesse e gli entusiasmi dell’amministrazione municipale e regionale si sono risolti, in realtà, in un nulla di fatto. Sven Otto Scheen commenta l’accaduto: “La burocrazia a Roma è troppo lenta e nessuno vuole assumersi delle responsabilità. I volontari del sentiero Pasolini hanno comunque organizzato una petizione, lanciata a Marzo 2019, per portare avanti il loro sogno, che attualmente si attesta su circa 5000 firme. Nonostante le difficoltà, i sostenitori del progetto non si fermano, ed organizzano bellissimi eventi per partecipare e vivere la bellissima realtà della ciclopedonale.
Valeria Boccardi
15/11/2019