L’inaugurazione delle due fontane restaurate si è tenuta lunedì 9 dicembre alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, dell’assessore alla cultura Massimiliano Smeriglio e del sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce.
Con il restauro delle due fontane di Piazza Farnese si restituisce alla cittadinanza la piena vivibilità di un luogo storico, tra i più noti e frequentati da romani e turisti.
Oltre alle due fontane, anche la facciata principale di Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia, è stata oggetto di restauro.
I lavori di restauro effettuati sulle fontane di Piazza Farnese
Il restauro delle fontane fa parte del programma Caput Mundi – PNRR, sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina.
I lavori di restauro hanno comportato tutta una serie di attività volte a ripristinare e preservare lo stato di conservazione dei monumenti e a garantirne nuovamente la piena leggibilità.
In particolare:
- interventi di consolidamento delle superfici, con operazioni di disinfezione e disinfestazione per eliminare i micro organismi che possono danneggiare la fontana o comprometterne l’estetica;
- pulizia per rimuovere lo sporco accumulato, le patine biologiche e il calcare oltre alla pulitura e il trattamento antiossidante delle parti metalliche;
- verifica delle stuccature, con interventi di riparazione e sostituzione;
- applicazione di trattamenti protettivi sulle superfici per preservarle dagli agenti atmosferici e dall’usura;
- verifica dell’impianto idrico e dello strato di impermeabilizzazione delle vasche;
- completo rinnovo dell’impianto di illuminazione artistica con la posa in opera di nuovi corpi illuminanti.
Piazza Farnese e le fontane gemelle
La denominazione dell’attuale piazza deriva dalla presenza del Palazzo Farnese, ora sede dell’Ambasciata di Francia, che ne occupa tutto il lato lungo verso Ovest.
La sistemazione dell’area è cominciata a partire dal 1537. L’area era intesa come pertinenza esterna di palazzo Farnese, i cui lavori di rifacimento e ampliamento iniziarono all’inizio del 1500, a seguito dell’acquisto da parte del cardinale Alessandro Farnese, divenuto poi papa Paolo III (pontificato 1534 – 1549).
Le due fontane gemelle devono la loro attuale configurazione al progetto seicentesco di sistemazione della piazza, voluto da Odoardo Farnese.
Girolamo Rainaldi (1570-1655), autore del progetto, realizzò le fontane riutilizzando due monumentali vasche di età romana in granito egizio provenienti dalle Terme di Caracalla.
L’inaugurazione delle fontane avvenne il 23 settembre 1626. La loro presenza permise da allora, nei mesi estivi, di mettere in atto l’allagamento della piazza con funzione ricreativa e di ristoro.
Nel Settecento le fontane passarono all’Azienda Farnesiana creata dai Borboni di Napoli, discendenti dei Farnese, per divenire proprietà del Comune di Roma solo dopo il 1930.
L’aspetto delle fontane
Le fontane presentano un basamento a gradino su cui è poggiato un bacino mistilineo. Al centro del bacino è collocata una vasca ovale di granito egizio. La vasca è ornata sui lati lunghi da una protome leonina centrale e, ai lati sotto il labbro, da due maniglioni.
Al centro della vasca, su piede circolare, si eleva un balaustro in travertino. Il balaustro, decorato con scudi, nastri e mascheroni, sorregge una tazzetta dello stesso materiale, quadrilobata e baccellata. Sulla sommità si erge un giglio farnesiano marmoreo, dal quale zampilla un getto d’acqua saliente.
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