LE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI SOLIDALI
L’evento che ha avuto luogo, il 16 marzo, dalle ore 18:00, negli ambienti del Centro Sociale Spartaco, ha avuto come oggetto il tema delle Comunità energetiche rinnovabili e solidali (Cers). Quando si parla di Cers si fa riferimento a gruppi di cittadini, soggetti privati o enti che, costituendosi come soci, unendo le forze, creano impianti per l’autoproduzione e la condivisione di energia elettrica da fonti rinnovabili. In questo modo si perseguono sia benefici economici – con la diminuzione del prezzo – sia ambientali – evitando l’uso di combustibili fossili.
Le Cers “vanno a servire una serie di utenti che non necessariamente vivono nello stesso condominio, nella stessa strada, ma devono essere collegati alla stessa cabina primaria, quindi parliamo di zone più o meno grandi”, spiega, nelle prime fasi dell’evento di Via Selinunte, Vera Caruso, rappresentante della Cers Don Bosco Quadraro. “Una Comunità energetica rinnovabile solidale è uno strumento con cui attraversare la transizione ecologica – continua – e quindi produrre e consumare energia verde, pulita. È uno strumento con cui abbattere il costo dell’energia, per contrastare il carovita e il caro bollette, ma è anche soprattutto uno strumento con cui creare cittadinanza attiva”.
Lo scopo delle Cers, come raccontano le personalità presenti all’evento, è anche quello di sfruttare gli utili discendenti dalla loro produzione energetica per dar vita a progetti sul territorio. “Quando la Cers va a regime, dopo un anno, un paio d’anni, produrrà degli utili – spiega ancora – non enormi, ma che possono essere messi a servizio di progetti. Questa è la strada che noi vogliamo percorrere quando parliamo di comunità energetiche: non solo uno strumento per abbattere la povertà energetica, ma anche uno strumento che diventa servizio territoriale”.
LUPARELLI: “CERS: MANCANO I DECRETI ATTUATIVI DAL GOVERNO”
Al momento mancherebbero i decreti attuativi da parte del Governo per la costituzione delle Cers. “Adesso è difficile fare una comunità energetica – chiosa, in proposito, Alessandro Luparelli, Capogruppo Sinistra Civica Ecologista di Roma Capitale – c’è un piano europeo che da adito a queste comunità, le autorizza a funzionare, c’è una direttiva europea, adesso c’è anche una legge nazionale che recepisce questa direttiva europea, ma attualmente mancano i decreti attuativi che questo Governo, da quando si è insediato, ancora non ha pubblicato”.
“L’altra cosa che chiediamo – continua – è un fondo di garanzia per quei nuclei familiari che vorranno contribuire alla realizzazione dell’impianto solare, e che dovranno anticipare 2.000 – 3.000 euro. Oltre a reperire dei fondi, noi del Comune stiamo mettendo i primi 100.000 a municipio, bisogna trovare i meccanismi finanziari di sostenibilità per le classi meno abbienti. Da questo punto di vista chiediamo un fondo di garanzia, che sarebbe facilmente realizzabile: i fondi che mettono a disposizione per i quartieri popolari, per le fasce di popolazione con un ISEE inferiore a 15mila euro, gli tornerebbero indietro dagli introiti, dall’energia prodotta in maniera rinnovabile, oppure semplicemente con delle rate”.
FABRIZIO GRANT: “MUNICIPIO VII CONNETTORE TRA GLI ENTI PUBBLICI”
I tetti degli edifici pubblici parrebbero decisivi nella creazione degli impianti necessari alla costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili solidali. “Abbiamo deciso di investire il pubblico spiega Luparelli – non solo gli edifici pubblici di proprietà comunale, ma nella nostra mozione c’è richiesta anche dei tetti della città metropolitana, dei ministeri e di tutto ciò che è pubblico, perché quello che vogliamo fare è mettere a disposizione le superfici pubbliche per realizzare questi impianti”.
“Gli edifici pubblici sono un’opportunità – aggiunge Fabrizio Grant, Presidente Commissione Scuola, Sport, Politiche giovanili, Legalità del Municipio VII – come Municipio stiamo facendo da connettore tra i vari enti pubblici, le varie opportunità pubbliche, in particolare gli istituti comprensivi, le scuole, ma non solo, anche le decine di edifici pubblici che presidiano il nostro territorio, e poi le associazioni, i comitati, i collettivi, noi proviamo a fare questo”.
LE CERS DEL MUNICIPIO VII
Al momento le Comunità energetiche rinnovabili solidali in definizione sul territorio del Municipio VII, sarebbero quattro. Nello specifico una in zona Cinecittà Est, una a Statuario Capannelle, una tra Don Bosco e Quadraro, e una a Tor Fiscale. “A Statuario abbiamo raccolto un gruppo di persone, nel giro di una decina di giorni – spiega Guido Marinelli, rappresentante della Cers Statuario Capannelle – per cominciare a costruire questo nucleo e partecipare al bando della regione. La nostra battaglia non è soltanto fare le comunità energetiche, non è saltato difenderle, ma estendere e combattere contro questo Governo per fargli cambiare i decreti attuativi”.
LA MOBILITAZIONE DEL 22 MARZO
Il prossimo 22 marzo, davanti al Ministero dell’Ambiente, avrà luogo una mobilitazione in merito a queste tematiche. “Stiamo continuando a sollevare la problematica della realizzazione delle comunità energetiche – spiega ancora Luparelli – è chiaro che se non escono fuori questi decreti attuativi non possiamo realizzarle, nonostante c’è tutta una normativa che da adito a queste comunità. Per questo stiamo finalizzando questi incontri, anche a una mobilitazione che avverrà il prossimo 22 marzo sotto al Ministero dell’Ambiente”.