GLI INFINITI LAVORI INIZIATI NEL 2015 E ADESSO ANCHE L’INCENDIO – Nel caos dei lavori di ristrutturazione iniziati nel 2015 (con un finanziamento di 1.200.000 €) e mai conclusi, ci mancava l’incendio a distruggere la nuova struttura in legno sulla copertura della palestra, danneggiando il primo piano dell’edificio. Gli inquirenti stanno ancora accertando le cause e non escludono né il dolo, come un atto vandalico o il lancio di un petardo a Capodanno che potrebbe aver incendiato la guaina di copertura all’interno del cantiere, transennato all’esterno, né eventuali cause accidentali all’interno dello stesso.
LA CHIUSURA DI 7 ANNI FA – Una scuola non operativa in questa sede in quanto, con la chiusura avvenuta ben 7 anni fa, gli alunni sono stati trasferiti nei vari istituti sparsi nel territorio e l’edificio è divenuto un cantiere eterno, a causa dei lavori di ristrutturazione ed adeguamento sismico del plesso, un prefabbricato degli anni 60, che avrebbero dovuto terminare entro il 2017, ma che fra rimozione di ditte inadempienti, varianti in corso d’opera e lungaggini burocratiche varie, sono ancora in corso, sospesi senza alcuna certezza sulla data di consegna dello stabile. Dallo scorso anno scolastico gli alunni della primaria e secondaria di primo grado sono stati trasferiti nella scuola ristrutturata “Ulderico Sacchetti” a Primavalle, mentre le sezioni dell’infanzia sono ancora allocate presso l’istituto “C’era una volta” a Torrevecchia.
LA POSIZIONE DEL XIV MUNICIPIO – L’assessora municipale alle politiche scolastiche, Claudia Salerno, ha ribadito che dall’insediamento della nuova giunta lo scorso ottobre, l’allerta sui lavori del plesso è massima: “Ci siamo subito attivati con il Dipartimento Simu, che ha in capo i lavori di rifacimento, per conoscere lo stato dell’arte della scuola e capire in quale direzione si stava procedendo. Dopo il rogo c’è stato un sopralluogo con il Simu e la ditta per valutare l’impatto dei danni e a breve verranno fatti accertamenti sulla stabilità strutturale. Le autorità non escludono l’ipotesi del dolo. Il 5 gennaio siamo intervenuti nella Commissione congiunta Lavori Pubblici e Scuola di Roma Capitale per sottolineare che la scuola Taggia costituisce una struttura fondamentale per il nostro territorio ed abbiamo riscontrato l’interesse comune di trovare quanto prima una soluzione”.
INEVITABILI ADESSO ULTERIORI RITARDI – La preoccupazione dei genitori residenti che non possono usufruire ancora per chissà quanti anni scolastici della struttura più vicina alla propria abitazione, è che il rogo comporti un ulteriore stop all’avanzamento dei lavori. Timore confermato dall’assessora: “L’incendio inevitabilmente comporterà un rallentamento sugli interventi previsti, pertanto abbiamo richiesto di conoscere le prossime fasi dei lavori, chiedendo che siano portati a compimento nel più breve tempo possibile, al fine di risolvere una situazione che si trascina da anni, con gravi ripercussioni sulle famiglie, e restituire la scuola, bene comune prezioso, all’intera comunità scolastica”.
LA QUESTIONE APPRODA IN PARLAMENTO – Il deputato PD Andrea Casu ha rivolto un’interrogazione al Ministro dell’Interno Lamorgese, al Ministro dell’Istruzione Bianchi e al premier Mario Draghi scrivendo, fra l’altro, che “nel 2020 la scuola aveva subìto il furto di attrezzatura della cucina per il valore di 40.000€ e, in altre 2 circostanze, si sono registrati incendi divampati nel cantiere, che hanno coinvolto il quadro elettrico e la biblioteca. Il rogo ha provocato paura e preoccupazioni tra i residenti del quartiere che, oltre a patire il disservizio della mancanza della scuola, ciclicamente subiscono allarmanti conseguenze in termini di sicurezza, riferibili al protrarsi dei lavori di manutenzione oltre i tempi stabilitI”. Il deputato dem ha dunque chiesto di garantire il completamento dei lavori affinchè il cantiere non diventi un luogo di degrado e di insicurezza per gli abitanti.