LA LEVATA DI SCUDI DEI GD – A far tribolare il neo presidente Mario Falconi, erano stati due eletti Margherita Welyam e Raffaele Biondo, provenienti dalle file del movimento dei Giovani Democratici. Nonostante la giovanissima età, i ragazzi si sono imposti come primi degli eletti alle ultime amministrative locali, guadagnandosi di diritto una voce in capitolo sulla formazione della Giunta per il Municipio X. Ed è stato proprio qui il nodo della discordia tra la parte adulta del partito e i propri giovani, con questi ultimi che hanno contestato a Falconi la scelta di tre assessori. Nel fuoco correntizio, sono finiti i nomi di Antonio Caliendo, Giuseppe Sesa ed Eugenio Bellomo. Nonostante non si discuta il profilo politico di queste tre persone, gli esponenti GD hanno lamentato una continuità con l’esperienza amministrativa dell’ex presidente Andrea Tassone e di vecchie modalità del PD locale, che vedeva questi profili nella fila delle Giunta – o della maggioranza – e che portarono quell’esperienza politica lidense ad essere sciolta per mafia. Sia chiaro: Caliendo, Sesa e Bellomo sono usciti puliti dall’inchiesta, ma ugualmente in questi giorni hanno creato dei mal di pancia all’interno delle file giovanili. Insieme al consigliere Marco Possanzini (eletto all’interno di Sinistra Civica Ecologista), hanno chiesto un cambio di passo del Centrosinistra in confronto al passato, rivedendo i nomi della Giunta e prendendo le distanze dal modus operandi di Tassone agli occhi degli elettori: un messaggio chiarissimo, tanto che gli stessi esponenti sotto il Municipio hanno esposto uno striscione con lo slogan “No Tassone Bis”, indirizzato alla prima Giunta ufficializzata da Falconi. I giovani ribelli sono arrivati a incatenarsi per diversi giorni davanti la sede del Municipio a piazza della Stazione Vecchia, saltare il primo Consiglio municipale, mettere in difficoltà la maggioranza sul voto per la Presidenza dell’Aula consiliare e successivamente a chiedere un incontro al Nazareno con il segretario piddino Enrico Letta, pur di arrivare a un incontro chiarificatore con Mario Falconi e provare a cambiare le personalità interne alla sua Giunta. Una situazione così complessa, che lo stesso Eugenio Bellomo ha rinunciato alla carica di Assessore ai Lavori Pubblici ancora prima d’iniziare la propria esperienza amministrativa: l’ex infermiere e sindacalista dell’ospedale Grassi oltre che stimato politico sul territorio lidense, non è rimasto al gioco di chi voleva diffamarlo – senza motivo oltretutto – per le beghe interne della realtà dei democratici.
LA CRISI POLITICA DEL PD LIDENSE – A livello diplomatico, un comunicato di Mario Falconi stava facendo ulteriormente crollare le cose. Infatti, il neo Presidente accusava pubblicamente Raffaele Biondo di un ricatto politico e minacciava querele, con una protesta dei giovani – secondo lui – montata ad arte per ottenere un assessorato al mare. Stando alle voci di corridoio, il giovane esponente piddino avrebbe preteso l’entrata in giunta del proprio fratello Agostino, attuale segretario romano dei Giovani Democratici e attivista politico con la realtà di Mare Libero. Tra le tante battaglie riconosciute a questo ragazzo sul territorio di Ostia, spicca infatti la partecipazione attiva a tutte quelle iniziative per chiedere l’abbattimento del lungomuro sul litorale lidense. Va precisata una cosa: fonti vicine allo stesso Agostino Biondo, smentirebbero l’ipotesi legata a un interesse dei Giovani Democratici per un assessorato. Infatti, nelle strategie dei ragazzi c’era l’intenzione di rimanere consiglieri di maggioranza per restare al fianco delle istanze cittadine, mirando tutt’al più alla Presidenza dell’Aula consiliare con la consigliera Welyam.
GUALTIERI SISTEMA TUTTO – A raccogliere il PD lidense nel pieno della sua crisi politica, è stato il sindaco Gualtieri nella giornata del 9 novembre: davanti al concreto rischio di Falconi dimissionario senza nemmeno un giorno di Consiglio Municipale, è stato il neo Sindaco di Roma a dover riprendere la situazione in mano e fare da scudo ai suoi esponenti dagli attacchi dell’opposizione (in particolare della Lega con Monica Picca e Alessandro Aguzzetti, oltre al Movimento 5 Stelle con Alessandro Ieva e l’ex presidentessa Giuliana Di Pillo). Organizzando un confronto in Campidoglio tra lui, il neo presidente Falconi e i due giovani eletti piddini, il Primo Cittadino è riuscito a trovare la sintesi per riportare una tregua tra le file dei democratici. Anzitutto, nelle sue mani torna la delega al Litorale, che invece Falconi voleva tenere per sé. Altro punto, l’entrata in Giunta della giovanissima sociologa Ilaria Meli, attivista con Libera ed esperta di criminalità a Ostia, suggerita al Presidente del Municipio X dai GD.