Roma, 12 ottobre: scoppia la protesta degli anziani del V Municipio davanti al centro ricreativo Nino Manfredi chiuso da più di un anno a causa della crisi pandemica. “Abbiamo indetto uno stato di agitazione per spingere i dirigenti a fare quello che avevano promesso – afferma Patrizio Flamini, presidente del centro – è un continuo rimpallo tra i diversi uffici. Noi abbiamo i centri che sono ancora come erano un anno e mezzo fa, non sono stati messi in sicurezza per quello che riguarda le manutenzioni, le pulizie, la sanificazione: versano in uno stato di abbandono completo”.
20 RIAPERTURE A FRONTE DELLE 150 PROMESSE – Lo scorso 4 giugno la ex Sindaca Virginia Raggi aveva annunciato la riapertura delle 150 strutture presenti sul territorio, affermando che questi luoghi “rappresentano un punto di riferimento per la città”. Ad oggi ne risultano aperti solo 20 e la causa di questi ritardi sembrerebbe essere la mancanza di fondi per sanificare e mettere in sicurezza le strutture.
LA PROTESTA – Per queste ragioni, dopo mesi di lettere e richieste di incontri con i responsabili degli uffici del municipio, si sono radunati centinaia di anziani che, con le braccia conserte e cartelloni di denuncia, chiedono di riaprire quegli spazi, punto di ritrovo per circa 9 mila nonni e nonne del quadrante sud-est. Mesi di silenzi, attese e promesse non mantenute, denunciano i manifestanti. “I candidati al comune e alla presidenza del municipio si sono impegnati a risolvere i problemi relativi ai nostri centri” – continua Flamini- “ma questo richiede dei tempi lunghi. Hanno costruito un castello burocratico per impedirne la riapertura”.
IL PROGETTO DELLA REGIONE LAZIO – “Trovo questa situazione a dir poco incivile” – commenta il neo Presidente del V Municipio Mauro Caliste dopo aver visitato i centri ancora chiusi, e si dice – “a fianco degli anziani che tutti i martedì si ritroveranno alle 10 davanti alla sede del Municipio di via Prenestina, con la speranza di aiutarli a trovare finalmente soluzione a questo problema”. Martedì prossimo i presidenti dei centri anziani toccati dalla chiusura proveranno ad incontrare il dottor Alessandro Massimo Voglino che è da più di un mese che non risponde alle loro richieste. Intanto, la regione, in collaborazione con Laziocrea, attraverso il “Progetto Te- Lazio per la Terza Età” ha stanziato 3,5 milioni di euro per migliorare e rilanciare le strutture che accolgono con attività ricreative gli anziani della nostra regione. Valeria Comerci