UN QUARTIERE ABBANDONATO – Un rivenditore di oggetti usati seduto sull’uscio della propria bottega, l’unica aperta tra una fila di saracinesche chiuse, ci spiega che i negozi mano a mano hanno chiuso anche prima del Covid. “Qua è tutto un abbandono. I lavori sulla carreggiata sono abbandonati, sono mesi che hanno aperto il cantiere ed è tutto fermo. Dentro le case piove dai tetti e gli appartamenti si riempiono di acqua.”. Ricorda poi che su via Flaubert, quelle colonne su un piazzale, che si ergono tra i rifiuti ingombranti, sono i resti di quello che una volta era un pergolato, punto di ritrovo per i ragazzi della borgata; poi la copertura via via si è deteriorata e mai più è stata ricostruita. Oggi tra quelle colonne si inerpicano cespugli di erba alta, mentre ai lati giacciono resti di mobilio, vetrate, tubi di gomma, sacchetti ripieni di monnezza, bottiglie di birra, carrelli del supermercato, scatoloni, sacchi di calcinacci, tutto abbandonato ai confini di questo spazio di aggregazione. “Ogni tanto l’Ama ha dato una ripulita ma puntualmente la discarica si è riformata perché la gente ci butta di tutto.”, conclude rassegnato il residente.
LA DISCARICA A CIELO APERTO – A confermare l’evidenza che balza immediatamente all’occhio dei passanti è il presidente del comitato di quartiere “Quartaccio nel Cuore”, che da anni si attiva per destare l’attenzione delle istituzioni su questa periferia abbandonata, Giovanni Mecozzi. “La vera discarica abusiva si trova sotto a via Flaubert al civico 40-42, dove sono stati accumulati tanti oggetti per anni e abbiamo chiesto prima al sindaco Marino e alla giunta municipale guidata da Barletta, poi all’attuale Sindaca di pulire, avevano detto che era tutto pronto, che bastava la firma del Gabinetto del Sindaco, ma tutto è rimasto così. All’interno di via Flaubert erano stati spostati dei cassonetti, quindi si accumulava tutta l’immondizia da parte dell’Ama che ha rispostato i cassonetti senza però raccogliere l’accumulo di immondizia, ma perché li sposta da una parte all’altra e non raccoglie l’immondizia rimasta a terra che era ad altezza d’uomo? Su mia richiesta poi è stato ripulito. Ho scritto diverse volte al Municipio XIV che quello delle discariche abusive è un problema della raccolta differenziata, legata al fatto che il Quartaccio è un quartiere di frontiera, quindi quando non avviene il ritiro nelle zone perimetrali la gente arriva al primo secchione utile e via Andersen è una strada ad alto transito, a scorrimento veloce e ha meno cassonetti di quanti ne dovrebbe avere e ciò crea un’inefficienza nella raccolta”.
TROPPO POCHI I CASSONETTI – “Il numero dei cassonetti è insufficiente perché molti di passaggio gettano la monnezza nei cassonetti. Via Andersen e uno dei due accessi a Torrevecchia, Primavalle e al policlinico Gemelli, proveniendo dal raccordo. L’Ama ci mette del suo non raccogliendo. E‘ stata chiesta una diversa collocazione dei cassonetti per scoraggiare i passanti. La monnezza non è figlia degli abitanti, ma dell’amministrazione e di chi sfrutta questo– spiega Silvano Mecozzi, papà di Giovanni – poi c’è la grande assenza dei servizi sociali. Una volta le assistenti sociali giravano per il quartiere alla ricerca di criticità. Oggi tutto è abbandonato, così chi non ha la forza o non sa dove andare, rimane abbandonato in casa. Senza un controllo dell’amministrazione il quartiere diventa far West e vige la legge del prepotente”.