IL COMITATO PENDOLARI SUL PIEDE DI GUERRA – “Questa situazione danneggia principalmente tre categorie di persone – ci spiega Roberto Spigai del Comitato Pendolari Roma Lido – anzitutto quella degli abitanti con le stazioni soppresse, oggi costretti a vedere le loro fermate chiuse e attive solamente la domenica. Senza farsi problemi, ATAC ha rimosso dalla tratta della Roma-Lido stazioni ferroviarie che erano aperte dagli Anni ‘60, solo perché gli conveniva di più una simile manovra e non tenendo minimamente conto del disagio dei pendolari. La seconda categoria di danneggiati è quella degli studenti, delle persone con disabilità e degli sportivi locali: le stazioni chiuse si trovano a pochi passi dal CPO di viale Vega, a importanti scuole del territorio, licei, l’Istituto alberghiero, l’Università del Mare di Roma Tre o addirittura la pineta di Castel Fusano, il Palafijlkam e il Centro Federale Polo Natatorio di Ostia. Infine, danneggiati anche gli altri pendolari della Roma-Lido che non provengono da quei territori soppressi dalla linea, perché ingannati dalle promesse di ATAC: la chiusura delle stazioni non ha ridotto i tempi di partenza per ogni treno sulla linea, né tantomeno migliorato il servizio di trasporto. La tratta è rimasta indecente, con i treni che oggi continuano ad avere anche più di 10 minuti di ritardo sugli orari di partenza o di passaggio in ogni singola fermata. Lunedì 13 settembre siamo stati a monitorare la situazione presso la stazione di Casal Bernocchi: di sei treni totali programmati per passare nell’arco di 60 minuti nelle direzioni di Piramide e Lido Centro, solo cinque sono passati con ritardi vari e addirittura un convoglio nemmeno è partito”.
I DISABILI I PIU’ PENALIZZATI – “Oggi viviamo noi i maggiori problemi, poiché è peggiorata ulteriormente la qualità del viaggio sulla Roma-Lido – ci testimonia Andrea Fiorini di Forza Italia – per noi disabili questa linea era già tutta una barriera architettonica, tra ascensori rotti e mancanza di passerelle sui treni per far salire o scendere le nostre carrozzine, o addirittura farci cambiare banchina in caso di necessità come l’urgenza di andare al bagno. Oggi abbiamo difficoltà a uscire dalla stazione di Lido Centro per i guasti agli ascensori, ma soprattutto abbiamo grandi problemi a muoverci con le navette. I mezzi messi a disposizione da ATAC per sopperire al mancato transito dei treni, pur avendo le pedane all’interno, non sempre hanno dei punti adatti nel tragitto ‘Lido Centro-Cristoforo Colombo’ per farci salire o scendere: intorno alla stazione di Stella Polare, non ci sono marciapiedi adatti a farci fare questi semplici gesti, rischiando così di far impennare, bloccare o rovesciare la sedia a rotelle. Tutte situazioni dove rischiamo sempre di farci molto male. L’ultima disavventura capitataci è questa: venerdì con un gruppo di altri ragazzi portatori di disabilità, avevamo deciso di prenderci una pizza in zona Stella Polare. Una parte del gruppo è riuscita a scendere grazie l’utilizzo di sedie che vanno a elettricità e sono più agili, mentre altri di noi sono stati fatti scendere a Castel Fusano, ovvero a quasi 3 km di distanza dal ristorante, perché l’autista non riusciva a trovare un punto adatto dove posizionare la pedana e quindi scaricarci”.