GLI OCCUPANTI: “ABBIAMO PORTATO TUTTI I DOCUMENTI MA NON SAPPIAMO DOVE SBATTERE LA TESTA” – Ma la data in questione si avvicina, e ancora poco è stato fatto di concreto per sopperire ad una situazione di assoluta urgenza. La tensione è palpabile: “Non sappiamo proprio dove sbatteremo la testa” dice Mounir, il ‘decano’ del gruppo. Con lui, sulla stessa barca, altre 23 persone compresi 7 bambini. E queste famiglie sottolineano ancora: “La settimana scorsa siamo stati al V municipio per il censimento con gli assistenti sociali. Abbiamo portato tutti i documenti, i nostri redditi, la cassa integrazione, le richieste di casa popolare che abbiamo fatto, gli abbiamo spiegato la nostra situazione. Oggi, qui, però non c’è nessuno e non sappiamo nulla di quello che ci aspetta”. E in effetti ora queste persone hanno l’acqua alla gola.
MARIO PODESCHI A IL CAFFÈ: “STIAMO LAVORANDO COL DIPARTIMENTO POLITICHE ABITATIVE. NEL CONTEMPO STIAMO CERCANDO UNA INTERLOCUZIONE CON FS” – Contattato da ‘Il Caffè’ l’Assessore alle Politiche Sociali del V Municipio Mario Podeschi ci ha spiegato che: “Siamo quasi alla scadenza del rinvio da parte dell’ufficiale giudiziario, il 27 luglio, per lo sgombero. Noi intanto abbiamo fatto il censimento sociale di queste famiglie come servizi sociali del Municipio, considerando che non posso fare molto e nel contempo è partita una lettera da parte del Gabinetto del Sindaco verso il Dipartimento Politiche Abitative per capire se c’è una soluzione”. E ancora: “Il mio problema è questo, io non ho alcun contatto con le Ferrovie dello Stato per capire cosa ci debbano fare con queste case. Dopo di che c’è un altro problema; se sgomberi queste famiglie, all’istante queste case riverranno occupate. Ho fatto scrivere al vice capo di Gabinetto anche a Ferrovie per arrivare a una quadra”. Non ha torto Podeschi, di solito in queste situazioni le case vengono rioccupate all’istante, in quanto la domanda abitativa in città è altissima. Inoltre, le famiglie occupanti vivono in questi manufatti di via Latino Silvio fin dagli anni ’90; le case sono state ristrutturate e rese abitabili. C’è chi ha preso la residenza e ottenuto regolare allaccio utenze. I bambini vanno a scuola a Villa Gordiani e sono inseriti.
PRESENTE ANCHE MAURO CALISTE: “SERVONO STRUTTURE DEL COMUNE” – Presente al presidio anche Mauro Caliste, candidato minisindaco per il centro sinistra: “Questa storia è l’emblema dell’emergenza sociale e abitativa di Roma, Ci chiediamo come le amministrazioni municipale e comunale non si siano accorte prima di questo caso. Va trovata una soluzione che non è necessariamente quella di far rimanere le famiglie in queste case. Servono strutture del Comune”. Già e, nel frattempo, il 27 luglio è dietro l’angolo.