ABBANDONO E DISSERVIZI – Ognuno dei lotti godrebbe di strutture che sono state pensate come poli commerciali o culturali. Ebbene queste sono lasciate al degrado da tempo immemore. Lo spiega Stefano Veglianti, consigliere municipale in quota Sinistra X Roma, che si è fatto carico di questa denuncia: “Questi locali stanno progressivamente degradandosi, alcuni sono addirittura stati utilizzati dalla criminalità tanto sono esposti. Dovevano diventare dei poli civici”. Inoltre non tutti i palazzi godono di ascensori e “la situazione dei disabili e degli anziani è critica”, ci dice Veglianti. Considerando la pandemia in corso, ciò non fa altro che aumentare l’isolamento di queste fasce deboli, con un impatto devastante sulla loro qualità della vita.
USURA – I residenti da anni denunciano l’obsolescenza di tegole e coperture, infatti raccontano che “molti appartamenti sono soggetti alle intemperie. Dal punto di vista della dispersione termica è una tragedia”. Ciò, invece, insieme ad altre criticità, ha un impatto grave sulla salute delle persone. Spiega Veglianti: “Il Comune da tanto tempo non stanzia fondi per la manutenzione. Da cinque anni non è più stato fatto un appalto. O meglio ora ci sarebbe un appalto diviso in tre lotti per tutta la città ma ancora non va ancora in lavorazione. È partita la gara ma non c’è l’affidamento”.
SOTTOSERVIZI E INFILTRAZIONI – Uno dei passaggi più gravi di questa rassegna di emergenze è quello delle infiltrazioni, sintomo di problematiche che riguardano i sottoservizi. Dicono i residenti: “Sono decine le volte che abbiamo scritto al SIMU per chiedere interventi alle tubature. I piani terra sono quelli che soffrono più la situazione; viviamo con la muffa sulle pareti, altre volte si verificano allagamenti”. Inoltre l’umidità indebolisce le pareti con conseguente caduta di materiale che mette a rischio la sicurezza dei cittadini. Le cause ce le spiega Veglianti: “I sottoservizi sono usurati. Buona parte delle acque va in dispersione nel sottosuolo. I liquami inquinano la falda acquifera e l’aumento del volume delle acque si rende palese soprattutto quando piove. Si allaga tutto e in alcuni plessi l’acqua entra negli ascensori”.
PERCHE’ NON SI INTERVIENE? – Insomma sembra che i residenti siano ignorati dal Campidoglio e che vivano un coacervo di problemi normalizzati proprio perché sedimentati; alcuni non ci fanno più caso. Ma sarebbe necessario intervenire perché dalla panoramica della situazione è evidente che la somma dei problemi strutturali non può che portare irrimediabilmente ad altri danni permanenti: quelli sulla sicurezza e sulla salute delle persone. Il paradosso lo formula lo stesso Veglianti: “Qua costerebbe meno demolire e ricostruire piuttosto che manutenere”. Sull’argomento il Caffè di Roma ha contattato l’Assessore ai Lavori Pubblici Roberta Capoccioni senza ottenere però alcuna risposta”.