I cantieri creano traffico? E voi andate a piedi. È il messaggio che arriva dalla nuova memoria approvata dalla Giunta capitolina di Roma. Dove, insieme alla pedonalizzazione di via dei Fori imperiali in via sperimentale per un fine settimana al mese, si fissa come obiettivo anche un nuovo itinerario pedonale fino al nodo centrale della stazione Termini. Il tutto per attenuare gli effetti dei lavori della metro C che si stanno prolungando oltre il dovuto.
UN ESCAMOTAGE PER NON TROVARE ALTERNATIVE ALLA VIABILITA’ LOCALE? – Già, perché a voler leggere dietro le righe il testo votato in Campidoglio, quello che viene presentato come un moderno progetto di mobilità sostenibile appare più che altro un comodo escamotage per non trovare alternative alla viabilità locale. “Le rilevanti limitazioni del traffico comportate dai cantieri, per diversi anni – si legge nella memori – possono essere una grande occasione per introdurre progressivamente un superamento dell’abuso del mezzo privato”. Tradotto: in Comune non sappiamo come gestire gli effetti sul traffico dei lavori a piazza Venezia. Quindi, tutti a piedi.
IL DOCUMENTO – È lo stesso documento a spiegare che “per consentire un’efficace accelerazione dei tempi di realizzazione della stazione Venezia della Metro C, in considerazione dei correlati cantieri per le due infrastrutture tranviarie Termini-Vaticano-Aurelio e tram dei Fori, sarà indispensabile procedere a lavorazioni simultanee che comporteranno una drastica riduzione della viabilità pubblica e privata, con la conseguente chiusura al traffico di alcune delle vie afferenti al sistema di Piazza Venezia, fra cui certamente via dei Fori Imperiali”.
LE DURE REAZIONI – Il piano pentastellato prevede quindi la realizzazione di un percorso pedonale dalla stazione Termini all’area archeologica, passando per Monti. Un progetto che ha già scatenato prevedibili reazioni contrastanti. L’idea di chiudere definitivamente al traffico i Fori e di collegarli al nodo centrale della mobilità capitolina costituito dalla Stazione Termini rappresenta “l’assetto fondamentale per lo sviluppo del sistema a rete degli ambiti pedonali” per il Campidoglio. E una “pura follia”per i detrattori. “La folle idea di pedonalizzare totalmente i Fori Imperiali rischia di stravolgere ulteriormente la vita dei cittadini romani ed il trasporto pubblico”. È netta l’opinione di dichiara Alessandro Atzeni di Uil Trasporti Lazio aggiungendo che “si presenta lo spettro della chiusura totale dei Fori e di un itinerario pedonale dalla stazione Termini al cuore di Roma. Se questo dovesse avvenire senza un efficace piano di mobilità alternativa, si rischierebbe di creare i soliti ingorghi romani. Ci auguriamo vivamente che questa ennesima posizione ideologica dei grillini della pedonalizzazione a tutti i costi possa essere scongiurata”. Sul piede di guerra anche l’opposizione. “Si ipotizza l’archivio tram dei Fori imperiali che però il governo non finanzia e il candidato della sinistra non vuole incomprensibilmente – commentano Andrea De Priamo capogruppo in Campidoglio di Fdi e Stefano Tozzi capogruppo nel I Municipio – insomma un grande caos che produrrebbe effetti devastanti sulle zone circostanti aumentando a dismisura traffico ed inquinamento”.
IL VICESINDACO CALABRESE DIFENDE IL PROGETTO – “Il nostro obiettivo è arrivare gradualmente ad un nuovo assetto per via dei Fori imperiali – ribatte il vicesindaco con delega alla Città in Movimento, Pietro Calabrese – sperimentando anche le alternative di viabilità e di tpl. È in linea con quanto previsto dal Pums, in cui è rappresentata la nostra visione a prevalente uso pedonale e ciclabile delle aree con maggiore valore storico archeologico e architettonico”. E in attesa di capire quale sarà la viabilità alternativa, una cosa è certa. Da domenica prossima, tutti a piedi.