Roma Capitale dice no a un nuovo impianto di trattamento rifiuti organici nel Municipio VI, nei pressi dei centri abitati di Colle Prenestino e Colle Monfortani e vicino a una scuola superiore.
“Nell’ambito della conferenza dei servizi indetta dalla Regione Lazio, Roma Capitale ha trasmesso il parere negativo del Dipartimento Tutela Ambientale alla proposta, presentata dall’Azienda Agricola Salone, per la realizzazione di un nuovo impianto di digestione anaerobica dei rifiuti”.
Lo rende noto il Campidoglio in un comunicato stampa. “Il parere unico è stato dato sulla base delle osservazioni presentate dalle strutture di Roma Capitale dal punto di vista urbanistico, paesaggistico e ambientale”.
“75.000 TONNELLATE DI RIFIUTI ORGANICI L’ANNO IN PIENO AGRO ROMANO»
“La struttura in questione dovrebbe trattare 75.000 tonnellate di rifiuti organici all’anno, in pieno Agro romano e in un contesto fortemente urbanizzato, a soli 500 metri dall’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni, e nel raggio di 1000 metri da due centri abitati: Colle Prenestino e Colle Monfortani, nel Municipio VI”, spiega il Campidoglio.
«Come ribadito più volte, la società vorrebbe far passare un impianto di trattamento dei rifiuti per un impianto di compostaggio di sfalci a servizio dell’attività agricola, l’unica attività ammissibile in Agro romano», commenta l’assessora ai Rifiuti e al Risanamento ambientale di Roma Capitale, Katia Ziantoni, spiegando i motivi del no in conferenza dei servizi.
ZIANTONI: «STORTURA CHE AUTORIZZEREBBE ATTIVITÀ NON CONSENTITA. REGIONE CI SEGUA»
«Una stortura che, se approvata dalla Regione Lazio – continua l’assessora – autorizzerebbe di fatto un’attività industriale non consentita dallo strumento urbanistico e contro la volontà di Roma Capitale. Ente che, tra l’altro, non ravvede alcun interesse pubblico nella realizzazione dell’impianto».
«L’autorizzazione della Regione, peraltro – conclude – consentirebbe al privato di avere considerevoli vantaggi economici a scapito dei soliti territori che continuano a pagare le conseguenze di scelte a dir poco scellerate».