UN PIANO DI RIQUALIFICAZIONE DATATO 2015 – L’ambizioso piano di riqualificazione e riorganizzazione, del quale si parla ormai da parecchi anni (il concorso internazionale di architettura per la realizzazione dello stesso si è infatti concluso nel 2015 e l’avvio dei cantieri, mai avvenuto, era previsto per l’anno successivo), sembra essere decisamente in fase di stallo. Sebbene per il momento non si conoscono ancora nel dettaglio i motivi della mancata realizzazione del piano originario, che era stato presentato in pompa magna dall’allora sindaco di Roma Ignazio Marino, la questione è diventata l’occasione per una piuttosto accesa discussione politica, tutta interna al centrosinistra.
LA PROPOSTA DEL II MUNICIPIO – La miccia l’ha accesa Francesca Del Bello (PD), presidente in carica del Municipio II, che ha proposto di mettere da parte il piano originario e di concedere, in alternativa, gli spazi in questione all’Accademia delle Belle Arti.
LE CRITICHE DELL’EX SINDACO IGNAZIO MARINO – Sul punto è intervenuto immediatamente Ignazio Marino che si è detto “rattristato e dispiaciuto” in quanto, se si deciderà di procedere nella direzione indicata dalla Del Bello, verrà “cancellato il piano di rigenerazione di un intero quartiere di Roma e anche la realizzazione di un Museo della Scienza”. E non è finita qui, perché l’ex primo cittadino ha anche aspramente criticato il Partito Democratico (che a quanto risulta nel 2016 aveva chiesto di sospendere l’operazione) e il Movimento 5 Stelle: a quest’ultimo, in particolare, stando a Marino mancherebbero “capacità e preparazione per gestire le grandi opere della Capitale”.
LA REPLICA DI VIRGINIA RAGGI – Non si è fatta attendere la risposta di Virginia Raggi, che ha chiarito quali sono state sulla questione le mosse della sua amministrazione. Ovvero ripresa del progetto, revisione degli elaborati come da disposizione della Conferenza dei servizi, approvazione di una delibera di giunta ed infine via libera da parte dell’Aula (2019). Quindi sono passati alcuni mesi dedicati a osservazioni, controdeduzioni e pareri ed infine il piano è stato “riportato in Assemblea capitolina a fine 2020 per l’approvazione finale nella quale si confermava appunto la destinazione a Museo della Scienza. A dicembre 2020 – ha detto infine la Raggi – è stato tutto inviato alla Regione Lazio”.
IL RUOLO DELLA REGIONE LAZIO NELLA VICENDA – La responsabilità della mancata realizzazione (o per lo meno del mancato inizio dei lavori) sembrerebbe quindi essere dell’ente guidato da Nicola Zingaretti. Che in una nota istituzionale ha chiarito a sua volta la propria posizione, spiegando che il piano è stato presentato soltanto nel gennaio 2021 (dunque con cinque anni di ritardo rispetto alla conclusione della gara), tra l’altro con alcune differenze – a quanto pare di non scarsa rilevanza sia dal punto di vista tecnico sia da quello amministrativo – rispetto a quello elaborato dalla Giunta Marino. A fare da sfondo alla tratteggiata difficile situazione, la campagna elettorale e il suo clima fin troppo spesso di accesa contrapposizione. Che, innegabilmente, rischia di ridurre al lumicino le possibilità che il progetto, comunque modificato, veda quantomeno l’inizio della sua trasformazione da idea a realizzazione concreta. Non resta che aspettare (ancora). Chissà che dopo il voto anche la auspicata trasformazione dell’area di via Guido Reni finalmente diventi realtà.