Lorenza Bonaccorsi del Partito democratico, ex assessora della giunta regionale e già sottosegretaria ai Beni culturali, è stata scelta dagli elettori del centrosinistra come candidata alla presidenza per il I Municipio del centro storico di Roma. Ai gazebo, domenica 20 giugno, Bonaccorsi ha ottenuto il 69,3% delle preferenze pari a 2.402 voti, staccando di oltre 50 punti percentuali lo sfidante di Demos, arrivato secondo alle primarie: Matteo Costantini infatti ha raccolto 625 voti pari al 18,03%. Terzo è arrivato il candidato civico appoggiato da Liberare Roma, Pulika Calzini, che si è fermato al 12,67% con 439 voti. Bonaccorsi, che ha ottenuto il numero più alto di preferenze in tutti gli undici seggi e anche nel voto online, pertanto respinge le polemiche sorte al momento della sua candidatura.
La sua candidatura alle primarie è arrivata a pochi giorni dal termine di presentazione, in tre si sono ritirati per appoggiarla ma sono sorte polemiche sui nomi calati dall’alto dal Pd negli ultimi giorni. Come replica? “Io non sono stata mai calata dall’alto, i voti me li sono sempre andati a cercare e a prendere. Ho vinto in 11 seggi su 11 e ringrazio coloro che si erano candidati e hanno fatto un passo indietro per appoggiarmi. Non sono mai stata una figura di rottura e porterò avanti per le prossime settimane, mesi e spero anni, questo principio di unità”.
Quindi coinvolgerà anche i due sfidanti alle primarie nella corsa alla presidenza? “Ovviamente, sono la candidata alla presidenza di tutta la coalizione ed è imprescindibile coinvolgere gli altri e costruire una strategia comune”.
E nel caso in cui non fosse eletta resterebbe in consiglio municipale dai banchi dell’opposizione? “Assolutamente sì, le responsabilità si portano fino in fondo. Il Municipio I è grandissimo, i quartieri hanno vocazioni e urgenze diverse. Trionfale, Prati e Delle Vittorie hanno esigenze diverse da quelle di Trastevere ed Esquilino e in questi cinque anni il Campidoglio non se ne è occupato, quindi l’obiettivo è dare al territorio l’attenzione che merita”.
Sono due i temi più sentiti nel centro storico: la movida selvaggia e l’occupazione del suolo pubblico con tavolini e dehors. Se fosse eletta come pensa si possano coniugare le esigenze di residenti e commercianti? “Innanzitutto ci vuole rispetto per i residenti, tutti gli eccessi devono essere governati. Veniamo da un anno e mezzo di chiusure forzate a causa della pandemia, c’è una voglia molto forte di riprendersi la vita, soprattutto da parte dei giovani. Il problema è che non sono stati previsti strumenti per regolare gli accessi. Veniamo da cinque anni in cui la giunta capitolina non ha fatto nulla in tal senso, a parte adottare provvedimenti repressivi. Nessuno vuole un centro storico morto o spento, né lo scontro generazionale. Noi crediamo in una città viva e vivace ma allo stesso tempo ordinata. Credo che non si debba partire dalla repressione e dai controlli, ma da tavoli di confronto”.
Se fosse eletta presidente quindi creerebbe dei tavoli di confronto con i residenti? “Sì, sono necessari, sia per quanto riguarda la movida, sia per quanto riguarda tavolini e dehors. Vanno messe a confronto le esigenze degli attori coinvolti: residenti, forze dell’ordine, commercianti. Ci sono quartieri e rioni molto diversi tra di loro nel Municipio I e le valutazioni vanno fatte strada per strada”.