La questione relativa al crollo del muro perimetrale
Oltre alla più volte sollevata faccenda della riqualificazione delle strutture architettoniche (in primis le ex Scuderie reali, da troppo tempo abbandonate al degrado) e alla richiesta di interventi a tutela ed integrazione del prezioso habitat naturale locale, c’è il recente problema dei lavori di ricostruzione del tratto di muro perimetrale che, nel dicembre 2019, è crollato su via Giacinta Pezzana con conseguente limitazione – parziale – della circolazione. A quanto risulta, funzionari dell’Ufficio tecnico del II Municipio e del Dipartimento Ambiente di Roma Capitale hanno effettuato nelle scorse settimane alcuni sopralluoghi per decidere il da farsi ed in seguito sono state avviate opere di sondaggio del terreno. Alle quali, dopo una serie di necessari adempimenti, dovrebbero seguire i lavori di ricostruzione, con tanto di pali di sostegno interrati. Con quali tempi, a fronte della problematica emergenza che l’Italia sta vivendo in questo periodo, al momento non è dato saperlo.
La polemica sugli eventi estivi
C’è poi, a proposito del celebre parco, un’ulteriore questione che, da tempo, suscita dibattiti e polemiche: la concessione degli spazi della Villa per l’organizzazione di eventi legati all’Estate Romana. Dichiaratamente contrari a tale ipotesi Osservatorio Sherwood (che si occupa, come è spiegato sulla sua pagina social, “di osservare, monitorare e denunciare le cose che non vanno nel parco romano di Villa Ada, una delle foreste urbane più grandi d’Europa”) e il gruppo sportivo Leprotti di Villa Ada, che lo scorso 27 febbraio hanno inviato al sindaco Raggi e ad altre istituzioni competenti un appello affinché – spiegano in un post sui social – venga bloccato “lo svolgimento nel parco di eventi con impatto insostenibile” per ragioni di salvaguardia faunistico/ambientale e di sicurezza. Le due associazioni, ricordando che “il Comprensorio di Villa Ada-Monte Antenne è pluri-vincolato da decenni, sia dal punto di vista ambientale che urbanistico e per la sua preziosa valenza storica” e che presso la Procura di Roma pende un procedimento penale avente ad oggetto l’accertamento di “presunte violazioni normative rilevate nel corso dello svolgimento di precedenti edizioni delle manifestazioni dell’Estate Romana”, hanno chiesto di “esprimere parere contrario all’autorizzazione di eventi” di massa e individuare siti alternativi più idonei allo svolgimento dei previsti appuntamenti della rassegna musicale. “Dopo diversi giorni – scrivono in un post del 17 marzo – ci sono arrivate le prime due risposte”: una dal Gabinetto del Sindaco, in cui si afferma che il primo cittadino “non ha alcuna competenza al riguardo” e l’altra dalla Sovrintendenza Capitolina, che spiega di non avere “competenze circa eventuali criticità di carattere ambientale” e aggiunge che il sito in questione “non presenta emergenze di carattere storico-artistico”. In attesa di capire come evolverà la situazione, restano gli eloquenti i commenti dei cittadini sotto alla comunicazione delle risposte di Sindaco e Sovrintendenza capitolina: “Nulla di nuovo sotto il sole” e “Il solito scaricabarile”.
Cristina Di Giorgi