LA RETE – Sulla Rete dice la sua al Caffè il Coordinatore del Servizio Ufficio Europa Maurizio Sabatini “Si tratta di un servizio importante al cittadino – afferma – soprattutto per realtà grandi come Roma”. E aggiunge: “È rilevante che la rete dialoghi internamente e che vi sia un proficuo scambio di competenze. Ad oggi abbiamo avuto un elevato numero di contatti sul territorio e abbiamo potenziato la domanda riscontrando un incremento nelle richieste di finanziamento”.
IL I MUNICIPIO VUOLE IL SUO PUNTO EUROPA – Vista la centralità del servizio, adesso è il Municipio I a richiedere che nel suo territorio apra i battenti un Punto Europa. A presentare la mozione è stato il giovane Lorenzo Minio Paluello (Lista Roma Futura), Vice Presidente del Consiglio del I Municipio: “Il primo atto che ho presentato non appena entrato al Municipio I – racconta al Caffè – è stato proprio quello relativo al Punto Europa. L’atto nasce dalla constatazione che ancora oggi i municipi sono caratterizzati da un processo di decentramento amministrativo incompiuto che rende semplicemente impossibile chiedere di assumere nuove risorse che si occupino degli affari europei”.
LO STATO DELL’ARTE – A spiegare al Caffè lo stato dell’arte attuale è l’Assessore al Bilancio e alle Politiche Europee del Municipio I Jacopo Scatà: “In passato Marino aveva dato una delega ai Municipi per poter partecipare ai bandi regionali con fondi europei – puntualizza – Raggi ha tolto poi questa delega ed ha voluto centralizzare tutto con un Dipartimento apposito: era quest’ultimo che funzionava da punto unico per partecipare ai vari progetti che venivano presentati dai Municipi. A seconda di come ora Gualtieri deciderà, se riprendere cioè la vecchia procedura di Marino o mantenere quella della Raggi, Il Municipio deciderà che tipo di impostazione dare all’Ufficio”. Paluello dettaglia l’atto proposto: “Nella prima parte c’è un invito al sindaco Gualtieri a firmare il protocollo di intesa con la Regione Lazio che permetterebbe al Municipio di fare una richiesta di adesione alla rete dei Punti Europa; in secondo luogo viene chiesto che il Municipio faccia una manifestazione di interesse per identificare una lista di associazioni, enti, fondazioni, che sarebbero disponibili ad erogare una parte di servizi interni alla Pubblica Amministrazione, di supporto ai funzionari nell’identificazione delle opportunità e poi per il lavoro sui progetti, ed esterni, rivolti ai cittadini, tramite uno sportello che possa fare consulenza, organizzazione di eventi, diffusione di opportunità”. E conclude: “L’ultima parte dell’atto riguarda un luogo identificato dal Municipio da dare in concessione ad una o più di una di queste realtà in modo che possano essere erogati questi servizi all’interno stesso dell’amministrazione locale”.
LA COMUNITA’ EUROPEA ENTRA VIRTUALMENTE IN MUNICPIO – Sull’importanza dei Punti Europa nei Municipi Paluello non ha dubbi: “Uno sportello di questo tipo è importante anche perché così si crea uno spazio in cui la Comunità Europea entra virtualmente all’interno del Municipio. È importante simbolicamente sia per i funzionari che si rendono conto sempre di più di quanto il linguaggio europeo sia un linguaggio trasversale e sia perché questi possono cominciare ad integrare all’interno dei loro processi tutta una serie di standard di lavoro europei che poi saranno utili nel momento in cui ci saranno progettualità da fare con il privato o con altre istituzioni”.