Villa Paolina, l’ex convento di suore degli anni 20 di Largo XXI Aprile è destinato a diventare un condominio con 27 appartamenti. Il Mibact infatti, dopo una battaglia durata diverso tempo, ha dichiarato infatti ammissibile il progetto, contro il quale si erano espressi anche l’Assessore capitolino Luca Montuori ed il Municipio II. Ma insorge il comitato che da sempre si è schierato in prima linea per la salvaguardia della storica villa. “Dopo l’invio di un esposto al Ministero dei Beni Culturali su quanto sta accadendo nel nuovo progetto di Villa Paolina – fanno sapere da Italia Nostra Roma – nessuna reazione degna di nota è pervenuta né ufficialmente né per le vie brevi. Un silenzio di tomba inaccettabile con tempi geologici di reazione. Intanto i lavori a Villa Paolina proseguono”.
La questione relativa al vincolo
“Il vincolo sul villino c’è – aggiungono dal comitato – ed il Ministero che lo ha emanato sembra non reagire nei confronti di una immobiliare che ha, ovviamente, interesse diversi dalla conservazione. Gli incontri del 24 settembre e del 21 ottobre del 2019 con l’Immobiliare presso la Direzione Generale sono stati nella sostanza disattesi, le volumetrie aumentate, a dispetto delle prescrizioni dettate dal vincolo, modifiche delle facciate con aperture di porte finestre e aggiunta di balconi e altre gravi discrepanze rispetto alle prescrizioni del Vincolo. Nessuno, però, reagisce davanti alle esigenze dell’Immobiliare. Se un qualsiasi cittadino avesse commesso le stesse forzature su un immobile vincolato si vedrebbe sottoposto a gravi sanzioni. Villa Paolina, però, è terra di nessuno. Il Ministero dei Beni Culturali è vivo e vegeto e i cittadini si aspettano risposte”.
Le preoccupazioni del Comitato Salviamo Villa Paolina
“È con grande delusione – sottolineano dal Comitato Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt – che apprendiamo che il cosiddetto progetto di restauro di Villa Paolina presentato con una semplice Scia in Municipio è in realtà un progetto di ristrutturazione: edilizia pesante che prevede varie demolizioni e ricostruzioni, che dovrebbero richiedere un permesso a costruire. Si demoliscono tutti i muri portanti interni e tutti i solai, variando le quote di calpestio e mantenendo le sole mura perimetrali. Praticamente si svuota la Villa come una zucca di Halloween, tra l’altro con seri pericoli per la sua stabilità. Si aprono finestre nuove e si costruiscono nuovi balconi, completamente avulsi dal contesto architettonico della villa, si elimina uno scalone esterno monumentale e il famoso scalone ligneo interno, si fanno scavi nel giardino e intorno alla Villa per far diventare piano terra il seminterrato. Inoltre si sopraeleva di un piano per costruire 4 superattici e si aumentano le volumetrie”.