“Invece che accusarmi di “clamoroso autogol”, l’Assessore Fabiano farebbe meglio a scendere in campo e giocare la sua partita. Da oltre due anni il suo municipio ha preso in carico la gestione diretta del Parco Baldoni, ma finora non ha fatto nulla per ripristinarne una fruizione adeguata”. E’ una replica forte quella che arriva dalla Consigliera Capitolina della Lista Civica Con Giorgia Rachele Mussolini contro il titolare dell’Ambiente del Municipio II, che dalle colonne del Caffè di Roma aveva accusato la Vice Presidente della Commissione Trasparenza di Roma Capitale di aver strumentalizzato la vicenda relativa all’era verde di Villa Chigi. “Sentito da Il Caffé sulla situazione di quest’area – continua la Mussolini – il rappresentante del Pd, piuttosto che assumersi le proprie responsabilità, ha preferito sviare l’attenzione su chi ha messo concretamente in luce le carenze di un’amministrazione come la sua, che ha ben poco da invidiare ai grillini per immobilismo e incapacità di attuare politiche efficaci e capaci di risolvere le emergenze del territorio. Perché il primo impegno a procedere con un bando pubblico per pulizia, manutenzione del verde e riparazione della recinzione è arrivato solo ad aprile 2019? Perché sono passati altri tre mesi prima che si desse seguito a questa risoluzione? Che non conoscesse l’emergenza dell’area o ignorasse le tante segnalazioni ricevute è ugualmente grave, per un Assessore”. “Perché – attacca ancora l’esponente del partito di Giorgia Meloni – aspettare fino al 6 novembre per far predisporre atti necessari al completamento della recinzione del parco, visto che, come dichiarato, “si tratta di una zona franca, che resta aperta di notte e nella quale è facile non essere visti”? Fabiano specifica che “il parco è aperto perché, vista la presenza di parcheggi privati, la loro servitù di passaggio che attraversa il parco non ne permette la chiusura” e che “nonostante questo stiamo per realizzare un progetto di chiusura completa del parco che vorremmo realizzare da gennaio”. Delle due l’una. O su quell’area non esiste l’obbligo di servitù di passaggio oppure si decide di agire in barba a quello. Il tutto, tra l’altro, in maniera non certo tempestiva, dopo che, come dichiarato, dal 2017 sono stati eseguiti “quindici interventi complessivi di sfalcio e rimozione di rifiuti abbandonati”, aggiungo, con denaro pubblico”. “Gli auguro di cuore, per il bene della cittadinanza – chiosa la Mussolini – di realizzare il progetto in due mesi, anche se mi permetto di avere qualche dubbio: dagli atti tutto questo non si evince. E le cose si fanno con gli atti, non con le parole”.
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