Il criterio
Che ha mosso la ricerca è stata la riuscita degli studenti al primo anno di università, sulla base degli esami e della media dei voti.
La situazione della Capitale
A Roma a svettare in cima alla classifica troviamo il liceo classico Tasso (via Sicilia, 168) ed il Liceo scientifico Righi (via Campania 63 e via Boncompagni, 22). Riuscire a scegliere la scuola, una volta finite le medie, non è facile e non sono pochi i genitori che cercano di informarsi anche in rete. “Il nostro edificio scolastico – mette in chiaro la Preside del Righi Monica Galloni, che ha accettato di parlare al Caffè di Roma – è senza dubbio una scuola in cui si studia. Una volta che gli studenti si iscrivono, sono molto seguiti. Tanto per dire, io comincio a ricevere i genitori già da luglio”. La Preside ribadisce l’importanza di una didattica efficace: “Il punto è che cerchiamo di insegnare un metodo, per lavorare in un modo proficuo. I ragazzi devono impegnarsi soprattutto nel biennio, periodo in cui cerchiamo di costruire una comunità virtuosa. Dal triennio in poi vanno quasi da soli perché ormai hanno imparato come si studia”. Il protagonismo degli studenti, del resto, al Righi è di casa: gli Open Day, per esempio, servizio di orientamento per studenti e genitori delle scuole medie, permette a questi ultimi di assistere a lezioni e attività di laboratorio tenuti non solo da docenti del liceo, ma anche da studenti. E poi c’è il Centro Culturale Boncompagni 22, ospitato all’interno della sede di via Boncompagni 22 dell’Istituto, nato grazie al crowfunding e promosso proprio da studenti e docenti del Liceo, in cui si svolgono una serie di iniziative secondo lo slogan “la scuola oltre la campanella”. “Abbiamo una comunità scolastica con ragazzi molto partecipi – conferma soddisfatta Galloni – dove è molto importante la promozione della collaborazione, del lavoro condiviso”. E per gli studenti che restano indietro, il Liceo offre diverse attività di sostegno e di recupero. “È importante però che vi sia la condivisione del patto educativo fra scuola e famiglie – precisa la Preside – Per esempio, in alcune classi abbiamo un problema con alcuni genitori che mettono addosso ai figli fin troppo stress da prestazione. Per questo è importante una collaborazione serena con i genitori”. L’obiettivo del Righi è preparare i ragazzi ad essere perfettamente autonomi quando poi vanno all’Università. “Quando escono di qua i nostri ragazzi hanno in mano le chiavi di ciò che vogliono. Ed è questo il nostro scopo”. Dunque, nessun neo al Righi, o qualcosa da migliorare? “Disponiamo di lavagne multimediali in ogni classe – afferma Galloni – ma ci sarebbero da fare cose meravigliose con un po’ più di modernità pubblica. Dovremmo essere sostenuti ancora di più da un punto di vista delle strutture”.
Elena Paparelli