L’Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros è diventato ufficialmente “di interesse regionale”. La determina che stabilisce la nuova qualifica è stata approvata dalla Direzione Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio e nelle prossime settimane (dopo il vaglio del comitato tecnico scientifico competente) dovrebbe arrivare la definitiva approvazione da parte della Giunta. “E’ un giorno importante per il nostro territorio – hanno esultato dall’associazione Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros subito dopo l’approvazione – l’Ecomuseo Casilino è stato inserito nell’elenco degli Ecomusei di interesse regionale e con questa valutazione tecnica è quindi a tutti gli effetti riconosciuto dalla Regione Lazio. Manca solo la definitiva approvazione con delibera di Giunta Regionale, ma crediamo che sia ormai un passaggio meramente formale”. “Di certo – sottolineano – oggi possiamo affermare in maniera inequivocabile che il nostro territorio viene riconosciuto come depositario di un patrimonio culturale materiale e immateriale di grande importanza, tanto da essere insignito della qualifica di importanza regionale”. “Questa determinazione – rimarcano dall’associazione – rovescia finalmente la narrazione del nostro territorio che, da “terra di risulta” marginale e degradata, si manifesta per quel che è: lo scrigno che custodisce una ricchezza culturale, ambientale e paesaggistica unica nel territorio della Capitale d’Italia. Ci sono voluti 10 anni per ottenere questo risultato. 10 anni di lavoro, studio, ricerca, pianificazione, promozione, dialogo, accordi, conflitti. Ma oggi possiamo dire che l’Ecomuseo Casilino è una realtà che, fondata da un manipolo di cittadini e associazioni, ora diventa istituzione culturale di comunità, strumento di salvaguardia, sviluppo, pianificazione, valorizzazione e partecipazione”. “In questo viaggio – concludono – ci hanno accompagnati in tanti. Prima di tutto i cittadini che in migliaia hanno sempre partecipato alle nostre attività, dai seminari alle esplorazioni, dalle ricerche ai laboratori di costruzione delle mappe di comunità. Ma anche le istituzioni, che in questo caso dobbiamo ringraziare perché, riponendo bandiere e posizioni, hanno sempre accompagnato questo processo con attenzione, ascoltando le indicazioni che venivano dalle realtà locali che, in quanto avanguardie sul tema specifico, avevano tanto da dire, proporre, migliorare”.
08/11/2019