Lo storico istituto, unico centro pubblico in cui si insegna la LIS, lingua dei segni italiana, vive da anni una situazione di grave precarietà, per assenza di fondi e una forte crisi debitoria che mette anche a rischio il pagamento degli stipendi di chi lavora al suo interno, 21 operatori, 10 dei quali sordi.
L’ISSR, la prima scuola pubblica per alunni sordi fondata nel 1700 da Padre Tommaso Silvestri, è dal 2007 sotto commissariamento straordinario, in attesa che venga approvata la riforma che dovrebbe trasformarlo in un ente finalizzato al supporto delle istituzioni scolastiche autonome, fornendo così le risorse necessarie al suo funzionamento.
La mozione approvata dall’Assemblea Capitolina impegna il Sindaco e la Giunta a sollecitare il Governo per attivare un tavolo di confronto con tutte le istituzioni e gli enti interessati per avviare la riforma che riconosca l’Istituto Statale per Sordi di Roma come ente di ricerca e punto di riferimento per la comunità sorda italiana. Si chiede anche che, in attesa della riforma, il Governo si impegni a reperire risorse finanziarie per garantire la sopravvivenza dell’Istituto.
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