La protesta si inserisce nel contesto di una campagna nazionale, “Futuro Vegetale”, iniziata il 31 marzo con delle azioni coordinate all’interno di alcune catene della Grande Distribuzione Organizzata.
Gli attivisti chiedono al Governo una transizione verso un sistema alimentare a base vegetale, alla luce del significativo impatto climatico ed ecologico dell’industria zootecnica, sostenendo che la zootecnia rappresenti la più grande minaccia alla biodiversità in Italia e sul Pianeta.
Secondo gli attivisti di Animal Rebellion la transizione verso un futuro vegetale si otterrebbe adottando misure quali la rimozione dell’IVA al 22% sulle alternative a base vegetale dei prodotti di prima necessità, sospendendo l’apertura e l’ampliamento di nuovi mattatoi e allevamenti, e usando i sussidi attualmente destinati all’industria zootecnica per aiutare le aziende nella transizione agroecologica.
Animal Rebellion, movimento per la giustizia climatica e animale nato a Londra nel 2019 con lo scopo di propagandare la necessità di passare ad un sistema alimentare a base vegetale per evitare un collasso climatico, non è nuovo ad azioni dimostrative di disobbedienza civile. In passato hanno ad esempio bloccato per un fine settimana tutti e quattro i centri di distribuzione di carne del Regno Unito di McDonald’s e hanno anche occupato il ristorante del celebre chef Gordon Ramsey nel quartiere Chelsey a Londra.
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