Gli applausi, i ringraziamenti urlati, anche un mazzo di fiori con tanto di fascia viola “addobbo funebre” e la scritta “Qui giace Rocca Cencia“. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, l’assessora capitolina ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi, la presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, il dg di Ama, Andrea Bossola, un drappello di consiglieri capitolini guidati dalla capogruppo Pd, Valeria Baglio, e il presidente del Municipio 6, Nicola Franco, ieri pomeriggio hanno festeggiato insieme ai cittadini del territorio la chiusura (annunciata martedì dal sindaco, ma in realtà iniziata già dal tardo pomeriggio di lunedì) del tmb Ama di Rocca Cencia. Una notizia attesa da anni da chi vive in questa parte della periferia est di Roma.
“È un giorno importante per Roma e questo quartiere- ha detto Gualtieri- Il nostro obiettivo era chiuderlo a fine consiliatura. Invece abbiamo anticipato, chiudiamo definitivamente e non facciamo il revamping perché siamo nelle condizioni di utilizzare un diverso modello di gestione, un piano con impianti moderni e adeguati: basta discariche e tmb. Questo ci ha reso credibili e con gli sbocchi provvisori fino al tmv che sarà realizzato nel 2026. Ora non ci sarà più una procedura costosa e senza senso: basta con i tmb. Abbiamo dato disposizione ad Ama di svuotare la fossa da seimila tonnellate di rifiuti, in massimo 21 giorni”.
Intanto è arrivata in giornata “la notifica del dissequestro dalla magistratura e Ama rientra in pieno possesso dell’impianto, quindi può decidere rispetto a obiettivi chiari: un ciclo sostenibile e verde, meno emissioni, meno consumo di suolo e basta col tour dei rifiuti, che poi di nuovo vengono trattati e poi magari vanno in discarica o in termovalorizzatori lontani e costosi. Ora a Roma discariche zero, un ciclo basato sul trasporto su ferro”. Perché “un tmb ha un impatto molto maggiore di un termovalorizzatore”, ha aggiunto il sindaco per poi sottolineare: “Non spostiamo il problema da una parte all’altra, cambiamo il modello per un territorio che merita un risarcimento”.
Il tmb chiude, ma l’impianto continuerà a funzionare come tritovagliatore. I camion con i rifiuti non stanno smettendo di varcare l’ingresso di Rocca Cencia: “Il lavoro che farà adesso l’impianto di Rocca Cencia sarà una cosa completamente diversa- ha spiegato Gualtieri- Basta andare in altri siti di trasferenza e imballaggio, come ad Acilia, per vedere che si tratta di passaggi che non determinano il trattamento e il deposito del rifiuto. Non ha nessun impatto. Non è un tmb, che invece ha la fossa e la permanenza del rifiuto che determinano gli odori. Poi ci sono tanti siti di trasferenza, vaglio e filmatura in giro per la città ma non hanno questo impatto. Questo è sostenibile e lo si vedrà rapidamente”.
Il presidente del Municipio 6 si è detto contento a metà, anche perché il limitrofo impianto di trattamento meccanico dell’azienda Porcarelli continua a lavorare e quindi chiede a Gualtieri un provvedimento di chiusura simile a quello varato per Rocca Cencia:
“È un tema complesso- ha risposto Gualtieri-. Questo di Rocca Cencia è nostro, di Ama. Quello è di un privato. Il modello a regime che stiamo implementando riduce significativamente il trattamento meccanico biologico. Ora la tendenza è differenziare, ridurre, riciclare e la quota indifferenziata residua si manda a termovalorizzazione diretta. Questo è lo schema che Roma si darà. Poi c’è la provincia. Io sono commissario di Roma Capitale, non dei Comuni della Città metropolitana: quali saranno le scelte che altri faranno rispetto al modello dipenderà da loro”.
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