“È un giorno importante per Roma e questo quartiere- ha detto Gualtieri- Il nostro obiettivo era chiuderlo a fine consiliatura. Invece abbiamo anticipato, chiudiamo definitivamente e non facciamo il revamping perché siamo nelle condizioni di utilizzare un diverso modello di gestione, un piano con impianti moderni e adeguati: basta discariche e tmb. Questo ci ha reso credibili e con gli sbocchi provvisori fino al tmv che sarà realizzato nel 2026. Ora non ci sarà più una procedura costosa e senza senso: basta con i tmb. Abbiamo dato disposizione ad Ama di svuotare la fossa da seimila tonnellate di rifiuti, in massimo 21 giorni”.
Intanto è arrivata in giornata “la notifica del dissequestro dalla magistratura e Ama rientra in pieno possesso dell’impianto, quindi può decidere rispetto a obiettivi chiari: un ciclo sostenibile e verde, meno emissioni, meno consumo di suolo e basta col tour dei rifiuti, che poi di nuovo vengono trattati e poi magari vanno in discarica o in termovalorizzatori lontani e costosi. Ora a Roma discariche zero, un ciclo basato sul trasporto su ferro”. Perché “un tmb ha un impatto molto maggiore di un termovalorizzatore”, ha aggiunto il sindaco per poi sottolineare: “Non spostiamo il problema da una parte all’altra, cambiamo il modello per un territorio che merita un risarcimento”.
Il tmb chiude, ma l’impianto continuerà a funzionare come tritovagliatore. I camion con i rifiuti non stanno smettendo di varcare l’ingresso di Rocca Cencia: “Il lavoro che farà adesso l’impianto di Rocca Cencia sarà una cosa completamente diversa- ha spiegato Gualtieri- Basta andare in altri siti di trasferenza e imballaggio, come ad Acilia, per vedere che si tratta di passaggi che non determinano il trattamento e il deposito del rifiuto. Non ha nessun impatto. Non è un tmb, che invece ha la fossa e la permanenza del rifiuto che determinano gli odori. Poi ci sono tanti siti di trasferenza, vaglio e filmatura in giro per la città ma non hanno questo impatto. Questo è sostenibile e lo si vedrà rapidamente”.
Il presidente del Municipio 6 si è detto contento a metà, anche perché il limitrofo impianto di trattamento meccanico dell’azienda Porcarelli continua a lavorare e quindi chiede a Gualtieri un provvedimento di chiusura simile a quello varato per Rocca Cencia:
“È un tema complesso- ha risposto Gualtieri-. Questo di Rocca Cencia è nostro, di Ama. Quello è di un privato. Il modello a regime che stiamo implementando riduce significativamente il trattamento meccanico biologico. Ora la tendenza è differenziare, ridurre, riciclare e la quota indifferenziata residua si manda a termovalorizzazione diretta. Questo è lo schema che Roma si darà. Poi c’è la provincia. Io sono commissario di Roma Capitale, non dei Comuni della Città metropolitana: quali saranno le scelte che altri faranno rispetto al modello dipenderà da loro”.
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