IL PROGETTO – A sintetizzare l’iniziativa è Alessandro Luparelli, portavoce di Cinecittà Bene Comune e consigliere comunale di Sinistra civica ecologista nel VII Municipio. Circa l’offerta di servizi già presenti sul territorio, sottolinea: “È stata stravolta con l’arrivo della pandemia, in più adesso abbiamo dovuto rimodularla perché i livelli di impoverimento del tessuto sociale si fanno sentire sempre di più”. “Il progetto sosterrà la distribuzione di pacchi alimentari per le famiglie in difficoltà – spiega – poi c’è lo sportello di orientamento ai servizi sociali”.
COME FUNZIONA – Ai cittadini interessati verrà sottoposto un questionario per delineare i problemi e valutare le soluzioni adeguate. Questi verranno poi presentati a uno sportello dedicato, per capire “la condizione degli utenti da un punto di vista alloggiativo e lavorativo, poi c’è anche una parte legata alla violenza di genere”, spiega ancora il capogruppo di Sinistra civica ecologista. Il tutto verrà inoltrato agli assistenti sociali e a una rete di associazioni, per trovare le giuste soluzioni.
IL TIROCINIO RETRIBUITO – Il progetto si pone come obiettivo anche quello di portare nel quartiere una scuola di italiano per gli stranieri e di introdurre delle misure volte a garantire l’inserimento nell’ambito lavorativo. “Dai primi di aprile partirà questo progetto di formazione di alcuni utenti che hanno difficoltà nella ricerca di lavoro, sarà un tirocinio retribuito – spiega Luparelli – oltre a dare assistenza, bisogna cominciare a riprogettare la capacità imprenditoriale dei cittadini, che in questo momento devono reinventarsi”. Luparelli non manca di ricordare l’ambizione alla base di “Civico 7”. “È un progetto che aumenta l’offerta di servizi in quel quadrante, considerato dalle mappe dell’Istat come un territorio dove c’è un’alta vulnerabilità sociale- spiega -. Ha ottenuto consenso anche in maniera trasversale, fuori dalle logiche ideologiche, politiche, partitiche, c’è un generale riconoscimento del lavoro a sostegno delle persone in difficoltà”.
IL RUOLO DI SOLID – Tra i vari attori coinvolti, un ruolo centrale è quello di Solid, una realtà nata dopo il primo lockdown. “Nasce da una serie di realtà territoriali che si mettono insieme per cercare di riorganizzare gli sforzi che durante quel periodo sono stati messi in campo”, spiega Beatrice Tabacco, a capo dell’organizzazione di volontariato di Solid. Per quanto riguarda “Civico 7”, invece, racconta come questo sia nato “da una collaborazione tra Solid, Cinecittà Bene Comune e il CNCA (Comitato Nazionale Comunità di Accoglienza), per fortificare alcuni degli strumenti già presenti sul territorio”. “Solid ha offerto un supporto nella progettazione, in quanto la maggior parte del lavoro era già fatto da Cinecittà Bene Comune – spiega Tabacco – Solid ha dato una mano a strutturare lo sportello sociale, di orientamento, e il supporto al reddito che è uno degli elementi del progetto”. “Spesso molte realtà territoriali hanno difficoltà a comunicare – conclude – ognuno cerca di lavorare nel proprio spazio al meglio. Bisognerebbe fare un passaggio che porti dalla miriade di realtà territoriali all’unione di queste, trovare un modo per far sì che possano comunicare. ‘Civico 7’ è la prova che tutte le realtà presenti su un determinato territorio possono mettere la loro parte rimanendo comunque nel loro spazio, non andando a disperdere energie, ma mettendo in connessione tutti i servizi e le attività per far sì che il territorio ne risulti più ricco”. Marilisa Di Crosta