Provvedimenti sulla viabilità per arginare il rischio incidenti nelle zone più sensibili. Interventi contro il pericolo inondazioni a Corso Francia. E la netta contrarietà a un possibile impianto di compostaggio. Sono numerosi i temi all’ordine del giorno in XV Municipio dei quali abbiamo parlato con il Presidente Daniele Torquati.
Questione impianto di compostaggio tra Cesano e Osteria Nuova. Perché questa decisione? Il sindaco si è confrontato con voi? Che cosa chiedete al Campidoglio? “Credo che la decisione sia legata alla disponibilità delle risorse del Pnrr e all’opportunità di investirle, ma questo per noi non vuol dire che bisogna ripartire dalla progettazione esistente. Capiamo l’esigenza di attingere ai fondi nazionali per realizzare un’impiantistica utile al completamento e alla chiusura del ciclo di trattamento dei rifiuti, ma nel caso di Cesano e Osteria Nuova bisogna tenere conto che, nella valutazione di impatto ambientale, Ama si impegna a non realizzare alcun processo anaerobico. E che le autorizzazioni della precedente giunta per l’impianto di compostaggio aerobico non sono sufficienti e si dovrà inevitabilmente ripartire dal principio. Chiediamo quindi che ci sia prima un percorso condiviso”.
Ancora a Cesano, il municipio ha approvato una risoluzione contro i disagi che riguardano la viabilità locale, compreso il problema delle voragini vicino la stazione, degli incidenti nelle principali arterie e delle abitazioni che tremano in alcune vie al passaggio dei mezzi pesanti. Quali tempi si prevedono per l’avvio delle limitazioni al traffico e l’installazione dei dissuasori? “Entro fine febbraio sarà pronta la determina sulle limitazioni al traffico, per la quale abbiamo già avviato ufficialmente il lavoro con il comando di polizia locale, anche in considerazione del fatto che il periodo di prova è già stato svolto e concluso a settembre. I dissuasori, invece, sono stati posizionati su alcune arterie sensibili, come via Colle Febbraro, mentre arriveranno a breve in altre, ad esempio via Federico Bocchetti”.
Proprio la sicurezza stradale – un tema sensibile per il XV, con una media di dodici incidenti a settimana – era all’ordine del Consiglio di lunedì 14 febbraio. Quali decisioni sono state prese? “In realtà si trattava di un documento dei 5stelle. Trattandosi di una mozione, la maggioranza ha chiesto di riportarlo in Commissione ma la consigliera proponente non ha accettato la richiesta”.
Ma si prevedono comunque interventi? In particolare sull’asfalto sgretolato in vari punti di via Cassia o sulla segnaletica per gli attraversamenti, scolorita in diversi incroci? “Sì, la sicurezza stradale è una priorità e questi sono aspetti sui quali ci stiamo già muovendo. Voglio però sottolineare come il tema vada visto in maniera più complessiva. Per questo abbiamo presentato osservazioni specifiche al Pums. Il documento dei 5stelle, invece, era evasivo e generico”.
All’ordine del giorno dei lavori in Consiglio anche l’eliminazione del rischio allagamenti degli immobili su Corso Francia. Quando partiranno i lavori e che tipo di interventi saranno realizzati? “Gli interventi sono stati approvati. Il documento è complessivo e chiede di velocizzare tutte le misure del collettore alto della Farnesina. Stiamo già lavorando con l’assessora ai Lavori Pubblici del Comune, Ornella Segnalini, affinché si possa anticipare il collegamento tra il canale di gronda e appunto il collettore della Farnesina, per alleggerire fin da subito la portata che arriva a Corso Francia. Anche grazie alle nostre indicazioni, inoltre, l’assessorato capitolino ha potuto concordare il cronoprogramma degli interventi con il Coni e la commissione provinciale di valutazione. Questo significa che abbiamo recuperato tempo, raggiungendo finalmente quell’accordo che si attendeva da tempo su questa questione”.
Da Corso Francia a Ponte Milvio, tante le zone al centro delle polemiche per la mala movida. Il municipio pensa di prevedere presidi speciali, magari nei week end o nella fascia serale? “Credo sia necessario un tavolo di confronto con diversi attori sociali ed economici. La questione deve essere affrontata dal punto di vista culturale, per cambiare target e dare a zone come Ponte Milvio la possibilità di essere fruibili anche culturalmente o comunque in modalità diverse rispetto alla sola movida. Non dobbiamo presidiare i territori ma farli evolvere, offrendo nuove forme culturali”.