LA DENUNCIA: “E’ ACCANIMENTO” – Un uomo bengalese di divieti ne ha collezionati ben 187. In tutto i primi quattro della lista, nella zona di Termini, si sono visti recapitare 630 Daspo: circa 157 a testa. Dal 2017 a oggi su tutta Roma le forze dell’ordine ne hanno elevati 5.836 a 2.536 persone, una media di più di due a testa. “Un segnale di accanimento nell’area” – hanno spiegato le ricercatrici presentando il rapporto. Così, in segno di protesta, una rete di associazioni ha tenuto un flash mob alla stazione Termini, sabato 19 febbraio, per denunciare “un altro tassello della criminalizzazione dei poveri, spacciata per decoro, che non intende risolvere il fenomeno ma solo spostarlo dagli occhi degli avventori di una stazione che è divenuta un centro commerciale – hanno detto i manifestanti – inoltre da alcuni mesi i volontari che sostengono i senza tetto vengono spesso identificati e invitati a distribuire i pasti altrove”.
IL GRANDE LAVORO DEI SERVIZI SOCIALI DEL I MUNICIPIO NON E’ SUFFICIENTE – Nel Municipio I di Roma, come in tutta la Capitale, i servizi sociali hanno aumentato il numero di posti per l’accoglienza. Tuttavia non sono sufficienti. “Abbiamo aderito alla proposta del dipartimento reperendo e aprendo altri 46 posti per l’accoglienza”, spiega la presidente della commissione Politiche sociali del Municipio I, Claudia Santoloce del Pd. “Parliamo di posti destinati all’emergenza freddo che termina il 31 marzo – aggiunge – il nostro però è il territorio con il numero più alto di persone senza fissa dimora e quindi speriamo, in accordo con le strutture capitoline competenti, di poter far diventare strutturale l’accoglienza, anche oltre il 31 marzo. Sul lungo periodo, invece, pensiamo si debbano aprire nuove strutture ma anche ragionare su progetti personalizzati. Ci sono quelli che hanno bisogno di assistenza psicologica e sanitaria oppure quelli che non vogliono separarsi da un animale di compagnia: bisogna trovare soluzioni per mettere in campo progetti personalizzati”.