Nell’unico territorio della Capitale a guida centrodestra, peraltro uno dei quadranti più complessi e pieno di record negativi, la maggioranza e il PD sono già ai ferri corti. Tutto è partito dal consiglio straordinario di fine gennaio presso i locali parrocchiali a Colle del Sole, convocato in luoghi non istituzionali proprio per permettere la più larga partecipazione dei cittadini. Il nodo è annoso ed è quello del TMB di Rocca Cencia, con il consiglio che voterà all’unanimità, tra le varie, il superamento degli impianti. Non solo, ciò dovrà essere una priorità; unico neo la mancanza nell’atto della specifica del ‘no al revamping’, ma tant’è. Rosario Onorati, il delegato all’Ambiente, però, non si presenterà all’appuntamento e la cosa non è sfuggita; poche ore dopo il minisindaco Nicola Franco lo farà fuori avocando a sé le Politiche Ambientali: “Il documento votato all’unanimità da tutto il consiglio impone a me per primo un cambio di passo deciso” ha spiegato Franco. Raggiunto dal nostro giornale ha poi sottolineato: “Io non ho tolto deleghe a nessuno, ho solo chiesto all’ex assessore di riconsegnarmi la delega all’Ambiente visto quanto accaduto nel consiglio straordinario. Questo solo momentaneamente al fine di rappresentare l’intero territorio”.
COMPAGNONE ACCUSA: “FRANCO ACCENTRATORE. DEVE FARSI AIUTARE”
Da quel momento in poi il conto delle deleghe di Franco sarà questo: Rigenerazione Urbana, Trasformazione Ecologica, Pianificazione del territorio, Protezione Civile, Progetti Speciali, ERP, Politiche Ambientali e Personale. Effettivamente una mole di lavoro enorme e le opposizioni non hanno tardato a imbeccarlo così: “Recita la parte dell’uomo solo al comando” bisbigliano da viale Cambellotti. “Nomini l’assessore all’Ambiente”, ha tuonato poi Fabrizio Compagnone: “Non può gestire lui questa delega così importante. Ha già l’Urbanistica, è sotto organico ed è pretestuoso tenere due deleghe così” ha sottolineato il capogruppo Dem raggiunto da noi telefonicamente che a più riprese ha anche fatto notare come il minisindaco non abbia “nemmeno le competenze necessarie. Manca un assessore, deve farsi aiutare. Caratterialmente è un accentratore, è evidente”.
“AL PD SENZA LE POLEMICHE RIMANE POCO. ENTRO DUE GIORNI NUOVO ASSESSORE”. COSÌ FRANCO GELA TUTTI
“Al PD se gli leviamo le polemiche rimane poco”. Questa la replica al vetriolo del Presidente del VI raggiunto da Il Caffè. Dopo di che ha voluto placare definitivamente la polemica: “Ovvio, non posso fare tutto da solo, nel giro di un paio di giorni nominerò un nuovo assessore. Ma c’è necessità di concludere un percorso che era iniziato con quel consiglio straordinario e quindi non è detto che non mi terrò la delega all’Ambiente” ha annunciato Franco. In un secondo passaggio il minisindaco ha chiarito: “Io non mi sono tenuto le deleghe, o meglio, le ho tenute provvisoriamente per avere più forza in ordine alla rappresentanza del territorio e, su questo, è stato lo stesso Compagnone ad incalzarmi”, specificando che: “c’era un impegno ad andare tutti insieme da Gualtieri e Zingaretti a consegnare l’atto prodotto dal consiglio straordinario palesando la volontà dei cittadini. Poi Zingaretti non mi ha mai risposto, Gualtieri invece lo incontrerò il giorno 16”, ha poi concluso. Staremo quindi a vedere quale sarà la prossima nomina nella squadra di Franco, a chi andranno le Politiche Ambientali (eventualmente) e, soprattutto, come gli risponderà Gualtieri rispetto a Rocca Cencia. Il minisindaco, da par suo, si dice pronto anche ad incatenarsi in Campidoglio pur di andare avanti.