Un problema ormai annoso, sedimentato e permanente. Questo il quadro degli uffici anagrafici del V Municipio, sommersi dalla quantità delle richieste di cambio di residenza e che giocoforza non riescono a evadere le pratiche entro i tempi tecnici previsti. Sono ormai 18mila le domande di residenza da lavorare, e sono destinate ad aumentare. Sì perché i dati ci parlano di circa una quarantina di domande giornaliere che all’anno diventano 45mila su un territorio di 240mila abitanti. Una mole di lavoro enorme da smaltire per sportelli che peraltro sono aperti solo due ore al giorno per due giorni alla settimana. Il risultato? Gli uffici tecnici di via Perlasca sono tampinati ad oggi fin dall’alba dando luogo a file chilometriche. A quel punto il personale comunica il numero di richieste che è in grado di evadere in giornata e chi non rientra nella lista è costretto a tornare a casa e ritentare un altro giorno. “Non è possibile essere trattati così”, raccontano i cittadini: “Ci dicono che all’origine di questa situazione ci sarebbe l’app Tupassi che non viene più utilizzata dagli uffici, quindi non è possibile prenotare gli appuntamenti”.
RINALDI: “PERSONALE SOTTODIMENSIONATO”. MA ALL’ORIGINE DEL PROBLEMA C’È SOMMA DI CRITICITÀ – Questo problema è stato più volte segnalato da molto tempo, e con forza anche a ridosso delle recenti elezioni. Per il consigliere d’opposizione in quota Fratelli d’Italia Daniele Rinaldi il nocciolo del problema ruoterebbe attorno “al software, ma anche una carenza di personale che è sottodimensionato rispetto alla demografia del territorio”. Ma la verità è che si tratta di una somma di criticità; sicuramente numero del personale inadeguato, sistema informatico obsoleto, lassismo dell’amministrazione centrale, domande inoltrate senza la compilazione dei campi obbligati.
PER IL MINISINDACO CALISTE SERVE TASKE FORCE ESTERNA COMPOSTA DA LAVORATORI NON COMUNALI – Contattato da noi de Il Caffè il minisindaco Mauro Caliste ci spiega: “È assurdo questo sistema informatico. Nelle richieste vanno inseriti i documenti e il contratto d’affitto, questi sono campi obbligati, altrimenti la procedura si blocca”. E inoltre: “Nel nostro territorio è presente una altissima percentuale di stranieri che non parlano la nostra lingua e spesso è complicato spiegare loro come presentare la documentazione”. Rispetto alla carenza di personale Caliste fa chiarezza sottolineando che: “Nel 2013, quando sono stati unificati gli ex municipi VI e VII ed è nato l’odierno V, in tutto c’erano 700 dipendenti. Oggi invece ne contiamo 430”, e aggiunge: “Faccio i complimenti ai dipendenti comunali che stanno facendo davvero un lavoro enorme, ma il lavoro pregresso accumulatosi durante la pandemia è impossibile affrontare in questa situazione”. In ordine alle soluzioni Caliste ha già presentato delle proposte: “Ritengo che il problema vada affrontato con una task force esterna, non composta da dipendenti comunali, che aiuti gli uffici a lavorare le domande e farò richiesta al Sindaco di incentivare la dotazione organica municipale contestualmente”. Secondo il Presidente del V “così facendo sarà possibile spostare qualche dipendente sulle carte d’identità, che costituiscono un’altra priorità”. Staremo a vedere se Gualtieri si occuperà di affrontare questo disagio ormai nel V permanente secondo le direttive di Caliste.