Fine 2022 inizio 2023: è questo il periodo in cui, stando a quanto dichiarato dalla Regione Lazio in un comunicato stampa recentemente diffuso, sarà finalmente attiva la stazione della Roma – Viterbo situata a Piazzale Flaminio, nel cuore di Villa Borghese. Un’indicazione importante, anche e soprattutto alla luce del fatto che il cantiere, aperto ormai diversi anni fa, nel corso del tempo ha subito numerosi rallentamenti e blocchi.
UNA STORIA CHE PARTE NEL 2007 – Facciamo un passo indietro e ricostruiamo brevemente la situazione: si sa con certezza che i lavori, da realizzarsi su progetto redatto nel 2007, sono iniziati nel 2015 salvo poi essere interrotti due anni dopo a causa di un lungo contenzioso tra Atac (ente gestore) e Regione Lazio. Un contenzioso che sembra sia dovuto al fatto che le ditte appaltatrici, nel timore di non essere pagate, avrebbero deciso di non proseguire i lavori. Dal canto suo Atac ha sostenuto che lo stallo era legato al fatto che la Regione non aveva stanziato le somme necessarie, ma sembra che la Pisana abbia smentito ed abbia deciso di estromettere l’azienda di trasporto e di farsi garante dei pagamenti alle imprese.
IL PASSAGGIO AD ASTRAL E COTRAL – Trascorsi comunque altri due anni, Atac ha ceduto il contratto ad Astral e Cotral (che ufficialmente subentreranno nella gestione delle ferrovie il 1 gennaio 2022, come da delibera della Regione Lazio del 25 giugno 2021). Queste ultime nel frattempo hanno indetto una nuova gara d’appalto con il fine di scegliere una nuova ditta alla quale affidare il cantiere. Poi c’è stato il covid, in conseguenza del quale tutto è rimasto congelato. Ora però, stando alla Regione, sembra che i problemi esistenti (tra i quali lo spostamento della sede del Cnel, che si trova nelle immediate vicinanze del cantiere), siano stati superati e che nel periodo indicato (dunque tra poco più di un anno), la Roma-Viterbo “avrà il suo capolinea con tanto di scambio con la linea della Metro A”.
LO SNODO FLAMINIO – Il cosiddetto “snodo Flaminio” dunque dovrebbe vedere la luce in tempi definiti, con grande sollievo degli utenti che utilizzano il collegamento ferroviario. Il dubbio però, per il Comitato pendolari Ferrovia Roma Nord, è d’obbligo. Anche perché, come emerge da diversi post sulla pagina facebook del coordinamento (creato nel 2012 per riunire gli utenti della tratta – urbana ed extraurbana – che vogliono far sentire la loro voce), i problemi della linea sono tantissimi e le risposte delle autorità competenti, più volte ed in diverse sedi sollecitate, risulta siano scarse o quantomeno insufficienti a dare certezze.
IL RADDOPPIO DEI TRENI – Tra l’altro, c’è anche un’altra non trascurabile questione: senza lo snodo i pendolari (si stima che, in periodi di normale traffico, siano circa 300 mila al giorno) che passano dalla metro A alla Roma-Viterbo sono costretti ad uscire dalla Stazione Flaminio e a rientrare in quella della Ferrovia. E non è tutto, perché la nuova opera consentirebbe il raddoppio dei treni (secondo il progetto, infatti, i mezzi diretti a Viterbo passerebbero nella stazione esistente mentre quelli diretti a Montebello transiterebbero nella nuova struttura), con conseguente dimezzamento dei tempi di attesa. Anche per questi motivi (oltre che per il fatto che il cantiere aperto e abbandonato da anni rappresenta un grosso problema quanto al decoro della zona), ci si augura che davvero si possa giungere presto ad una il più possibile rapida conclusione dei lavori.