UNA RIAPERTURA CON LA DATA DI SCADENZA – Le attività si svolgeranno all’aperto; l’utilizzo dell’edificio è previsto solo dietro autorizzazione e previa messa in sicurezza delle sale interne. “Oggi nel 2021 riapre i suoi gloriosi cancelli, per ospitare arte, cultura, musica, in 30.000 metri quadri di pura passione” scrivono gli organizzatori dell’iniziativa. Tuttavia la riapertura dello spazio esterno al Forte è circoscritta nel tempo: i cancelli apriranno solamente a settembre e a ottobre, con un’offerta culturale che desta molte perplessità, data l’eccedenza di spazi (circa il 40%) adibiti a servizi di ristorazione. “Appare come un’operazione limitata ed effimera – afferma Lorenzo Grassi, coordinatore dell’Osservatorio Sherwood – l’unico effetto è riaccendere i riflettori su un bene prezioso da troppo tempo in abbandono. Peccato che questa iniziativa sembri più che altro di carattere pseudo commerciale”. Una riapertura “mordi e fuggi”, quindi, anziché una vera e propria riattivazione dell’area: terminati gli eventi, infatti, Forte Antenne rischia di ripiombare nell’assordante silenzio dell’abbandono, che ne eclissa il valore ormai da decenni.
UN RECUPERO DIFFICOLTOSO – “Il forte, come tutti gli altri forti di Roma, ha delle potenzialità immense – riprende Grassi – però le strutture militari si prestano con difficoltà ad utilizzi “moderni” e vanno assolutamente rispettate. Inoltre – aggiunge – il fatto che per il recupero servano decine di milioni di euro, finisce per chiamare sempre in ballo risorse private con finalità non sempre compatibili con un bene comune così importante e con il rischio di impatti oltremodo negativi sia dal punto di vista architettonico che culturale”. Il complesso architettonico, tutelato dalla Sovrintendenza, sembrava intravedere alcune chance per il recupero dopo la pubblicazione di un Avviso Pubblico emesso nel 2017 dal II Municipio. L’avviso sulla “Manifestazione di interesse per il complesso monumentale denominato Forte Antenne”, pur considerando l’impossibilità da parte del Municipio di far fronte alle ingenti spese per il ripristino del bene, invitava tutti i soggetti interessati a presentare proposte per “il recupero, la gestione e l’utilizzo sia del complesso monumentale Forte Antenne, sia del villino di Villa Leopardi”. Per il Forte si fecero avanti molte associazioni tra cui il Gruppo Archeologico Romano e Sotterranei di Roma. L’avviso, però, poi cadde nel nulla, con i progetti fermi alle idee. Sull’ibrida iniziativa pubblico/privata “Estate insieme 21-22”, in partenza al Forte, ora l’Osservatorio Sherwood chiede massima vigilanza da parte della Sovrintendenza. Nel mentre continua a battersi, affinché l’idea del recupero e della valorizzazione del bene comune diventi finalmente un progetto realizzabile.