I BAGNI NEL PARCO – Nella storica villa, tra le più famose di Roma ovest e della Capitale in genere, ci sono diversi servizi igienici pubblici ma di questi, ben quattro, con un intervento semplice, allaccio elettrico e delle acque, potrebbero essere aperti subito “eppure sono ancora chiusi, creano enormi disagi a chi usufruisce del parco e stanno generando sacche di degrado”, spiega il presidente dell’associazione Villa Pamphilj, Paolo Arca. Nel 2017 il Campidoglio ha indetto un bando pubblico da 208 mila euro per un totale di 11 strutture adibite a bagni pubblici in parchi e ville. Parte dei fondi era destinato appunto al recupero di quattro servizi della villa che cade nel Municipio XII. I bagni ad aprile scorso sono stati dati in affidamento, per la gestione di pulizia e sorveglianza, a una ditta fino al 31 dicembre del 2021. Ma tuttora sono chiusi e sarebbero diverse le problematiche che ne impediscono l’apertura.
LA DENUNCIA – Secondo quanto denuncia l’Associazione Villa Pamphilj dei quattro edifici, uno a ridosso di via della Nocetta, non è mai stato aperto e mai registrato all’Ufficio del catasto; un altro, nei pressi dell’ingresso di via Aurelia Antica, era privo di accessi a norma, aveva la cabina elettrica interrata invasa dalle acque di scarico e mancava di un ricovero per l’addetto alle pulizie, poi ricavato sacrificando uno dei tre gabinetti. Infine, dei due locali che compongono la terza struttura ai lati dell’Arco dei Quattro Venti, uno non è mai stato aperto e l’altro, privo di corrente elettrica, è stato attivo solo qualche ora in alcuni fine settimana. “Una situazione che ormai denunciamo da anni. Nel 2017 ci dissero che i bagni avrebbero aperto in primavera, ci chiediamo nella primavera di quale anno però”, sottolinea Arca facendo riferimento a un video pubblicato sui social network dal presidente della commissione Sport, Angelo Diario, che riferisce quanto comunicatogli a quella data (dicembre 2017) dal dipartimento Ambiente capitolino che gestisce la questione.
IL DEGRADO – Nel frattempo attorno alle strutture si sono creati angoli di degrado. “Le persone trovano i bagni chiusi e fanno i loro bisogni a terra, lì intorno”, racconta Arca. Il parco è interessato oltre che dai flussi di residenti di due municipi, il XII e il XIII, poiché cade nel mezzo, anche da manifestazioni e competizioni sportive. “È chiaro che quando arrivano centinaia di persone per un evento che magari dura tutta la giornata anche, queste hanno bisogno di andare al bagno. E così, in assenza di servizi, la fanno negli anfratti o dietro ai bagni chiusi. Si trovano in difficoltà invece le donne, gli anziani e i disabili che quindi spesso devono rinunciare a trattenersi al parco”, conclude il presidente dell’associazione.
DAL MUNICIPIO AL CAMPIDOGLIO – A suon di proteste il caso prima è finito all’attenzione di una commissione Ambiente del Municipio XII e poi direttamente in Campidoglio, dove – ultimo capitolo di molti – il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, ha presentato una interrogazione alla sindaca Virginia Raggi.