I MOTIVI DELLO STRAPPO – All’origine del malcontento, per Bisenti, c’è una spaccatura tra il consiglio e la giunta municipale. “Alla stragrande maggioranza degli atti approvati dal consiglio municipale, a partire dalle linee programmatiche fino ad arrivare alle risoluzioni e agli impegni degli ordini del giorno, non è stato dato seguito dalla giunta in questi cinque anni – spiega Bisenti – avevamo un programma con i cittadini, abbiamo vinto in una roccaforte del Pd, abbiamo approvato una marea di atti e la giunta li ha ignorati – aggiunge –, anche quelli più semplici come gli odg che prevedevano d’informare i cittadini costantemente sulle attività istituzionali per favorirne la partecipazione alla vita pubblica”. Una delusione che per Bisenti è da associare anche alla natura del M5s che sta cambiando pelle. “Io sono del M5s, ma ne sono uscito perché non è questo il M5s, che infatti ha perso una marea di voti e di consensi”.
TANTI I DOCUMENTI APPROVATI DAL CONSIGLIO AI QUALI LA GIUNTA NON HA DATO SEGUITO – È lungo l’elenco di documenti approvato dalla maggioranza M5s del consiglio municipale che secondo Bisenti non ha avuto seguito, come “il mancato controllo sui servizi resi, la mancata informazione ai cittadini sul bando per le periferie, la mancata tutela ambientale in particolare nel territorio della Valle Galeria, per citare alcuni atti”, per citarne qualcuno dalla nota con cui ha annunciato il suo passaggio al gruppo Misto. “La colpa, però, non è soltanto della maggioranza ma anche delle opposizioni che non hanno assolto al loro ruolo: la commissione Trasparenza e controllo, mi chiedo, che cosa abbia controllato in questi cinque anni”, conclude Bisenti. Dal canto loro, le opposizioni non hanno perso tempo per chiedere in coro le dimissioni della presidente Crescimanno. “Ora vada a casa questa disastrosa giunta che ci lascia un territorio con tante ferite aperte”, ha commentato il capogruppo del Pd, Elio Tomassetti. “La presidente prenda atto del suo fallimento e si dimetta. Troppo ci vorrà per ricomporre i danni della loro sciatteria amministrativa”, ha detto il capogruppo della Lega, Giovanni Picone.
MA LA PRESIDENTE CRESCIMANNO TIRA DRITTO – Silvia Crescimanno, invece, va avanti. Interpellata da Il Caffè di Roma la minisindaca spiega: “Il consigliere Bisenti già da tempo agiva di fatto in via autonoma, e non solo rispetto alla maggioranza ma anche rispetto alle opposizioni. Quindi, mi auguro che, viste le ormai prossime elezioni, i consiglieri continueranno a valutare nel merito gli atti che saranno portati in consiglio e a far prevalere le esigenze del territorio, rispetto ad interessi puramente elettoralistici di scarsa, se non nulla, efficacia pratica che danneggerebbero solo i cittadini. Ci sarà tempo e modo, in campagna elettorale, di confrontarsi e scontrarsi su quanto fatto in questi cinque anni e sulle idee e proposte per i prossimi cinque anni”.