IL NO DELLA SOPRINTENDENZA
La Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Roma, però, con recente comunicazione inviata al Campidoglio e al Municipio II in risposta a richiesta di parere della Consulta del verde del parlamentino di via Dire Daua, ha dato parere negativo, motivando tale indicazione sulla base dei vincoli esistenti sull’area, del potenziale archeologico della Villa e delle variazioni del terreno che scaturirebbero dalla realizzazione dei percorsi ciclabili. Dunque il tracciato della 16° tappa del GRAB, stando alla Soprintendenza, dovrebbe essere modificato in modo tale da passare all’esterno del perimetro del Parco. Che tra l’altro, come sottolineato nel documento dell’organo periferico del Ministero dei Beni e attività culturali, è già utilizzato dai ciclisti.
LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE CANTANO VITTORIA
E se gli ideatori del Grande Raccordo Anulare delle Bici fanno presente che la Soprintendenza – pur fornendo una serie di raccomandazioni di carattere generale attinenti alla salvaguardia dell’ambiente, all’uso dei medesimi materiali del tratto esistente e alla non modifica dello stato dei luoghi con segnaletica e arredo – aveva già dato parere favorevole al passaggio del progetto all’interno di Villa Ada in sede di Conferenza dei Servizi preliminare (non è al momento nota la data della riunione in cui si dovrà prendere la decisione definitiva), le associazioni ambientaliste (Osservatorio Sherwood e Italia Nostra in primis), che insieme a vari comitati di quartiere si erano battuti contro il GRAB dentro Villa Ada, cantano vittoria. E parlano, sulle loro pagine facebook, di “deciso stop”. Molti i commenti dei cittadini sulla questione. Commenti che vanno da un “Menomale” ad un “Speriamo che sia sufficiente a bloccarlo”, passando attraverso ragionamenti più articolati. Come quello di chi, facendo riferimento all’evoluzione del progetto, scrive “l’idea originaria era quella di un percorso ad anello che raccordasse i parchi, dove è già possibile muoversi in bici in sicurezza. L’idea di una infrastruttura che entra dentro” gli stessi, “violandoli e ridisegnandoli, viene solo dopo. La Soprintendenza sta soltanto, giustamente, riportando buonsenso”.
CONTRARIO AL PROGETTO ANCHE IL II MUNICIPIO
Quanto alla politica, il Presidente della Commissione Ambiente del II Municipio Andrea Rollin si è dichiarato contrario al passaggio del GRAB all’interno di Villa Ada, sottolineando in un post sui social che lo stesso presenta troppe criticità. Tra cui l’assenza di “adeguate risposte in merito ai flussi che potrebbero esserci all’interno del parco con la presenza del GRAB. Tema centrale per garantire la conservazione del paesaggio e della flora presente nel parco”. Dal canto suo l’opposizione, in particolare Fratelli d’Italia, si è impegnata in una raccolta di firme (on line e sul territorio) intitolata “- GRAB + decoro”, in cui si chiede tra l’altro di provvedere piuttosto alla manutenzione del Parco (che oggettivamente versa in condizioni abbastanza critiche, come peraltro sottolineato anche dalla Soprintendenza). “La nostra Villa per ora è salva, ora bisogna impegnarsi a farla tornare il gioiello verde che è sempre stato” scrive Alessandro De Feo (FdI) su facebook. Ancora più duro il commento di Holljwer Paolo (capogruppo di FdI nel Municipio Roma II), secondo cui questa è “l’ennesima figuraccia della giunta Raggi, che programma interventi senza tener conto delle caratteristiche e del valore storico dei luoghi in cui vuole calare progetti dall’alto. Ci auguriamo che ora ci si concentri su un necessario progetto di riqualificazione di Villa Ada e degli altri parchi del nostro territorio”.